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La Juve quaglia con un Chelsea da Oscar.

(ASI) Mancava da da due anni e l’attesa si è fatta sentire. E’ tempo di Champion. Due nobili del calcio con una storia diversa il Chelsea salito nell’olimpo del calcio e la Juve, che finalmente respira l’aria delle grandi platee, lasciando alle spalle il quinquennio nero con la B e i quei due anni senza grande Europa.

Un 2 a 2, che convince, non tanto per il gioco e la prestazione, che comunque è buono, ma per il carattere e la personalità, che sotto di due goal, ha pareggiato e ha addirittura ha provato a vincerla.

Prima incursione Chelsea, che Bonucci devia in angolo su tentativo di Oscar. Pressione dei blues che ottengono due calci d’angolo in pochi minuti, la palla arriva a Buffon, ma niente di che, salvo un “abbraccio” sospetto Chiellini-Terry. Juve che fa fatica a salire, ma prova a imporsi cin coraggio. Oscar su Pirlo, sul modello Bertolacci di Genoa, che rallenta la manovra, ma la triade del centrocampo juventino arresta le offensive inglesi. Equilibrio, non emerge assolutamente che gli uni sono i campioni d’Europa e gli altri no, nella Juve manca la precisione proprio all’ultimo passaggio. Il primo tiro al ’15 dove un tiraccio di Vidal viene deviato in angolo. Contropiede Torres, che si beve i tre difensori, poi allarga per Hazzard che si fa arginare da Lichsteiner, mette in mezzo, ma spezza tutto Barzagli.

Al ’18 una palla in area Juve crea il panico, ma va solo in angolo. Al ’21 lancio incredibile di Pirlo, per Marchisio, stoppa e poi si fa ipnotizzare da Cech e poi sulla ribattuta Giovinco non sa sfruttare. Al 23’ grande ammucchiata davanti a Buffon, ma le offensive di Torres e Ramirez, sono respinte, seppur con un po’ d’affanno. Non bene le punte bianconere, Vucinic impreciso e Giovinco non gestisce bene nessun pallone, con Pirlo poi molto opaco. Bel duetto Vucinic-Lichsteiner, ma è angolo. Pirlo dà a Vucinic, che prova a servire Vidal, ma la difesa londinese capisce lo schema. Al ’29 offensiva Juve, Vidal serve bene Vucinic, che però calcia male e non coglie lo specchio della porta. Vidal si fa male in uno scontro con David Luiz, appoggiando male la caviglia. Al ’30 da un’iniziativa di Hazard viene servito Oscar, in ascesa, fa un gran tiro, che Bonucci devia e supera Buffon, per il primo goal del brasiliano pagato per 31 milioni di euro.

I due baby campioni classe ’91, acquisti dell’estate, stendono così la Juve, che deve riordinare le idee ed essere più cinica. Ma non c’è il tempo per riprendersi che Oscar s’inventa un goal incredibile, beve Pirlo e con un destro a giro impietrisce la Juve, consacrandosi come nuovo fenomeno e in mezz’ora ha avuto un pessimo battesimo in Champion. Al ’37 la Juve, che prova la reazione di rabbia, Vidal si smarca e pur zoppicando mette a segno la rete bianconera per l’orgoglio Juve, che risale. Ramirez al ’43 prova la conclusione, ma Buffon ribatte. Ultima azione, con Pirlo alla punizione, che tira a lato e con poca forza. Due a un, forse un po’ generoso, ma quei due mintu Hazzard-Oscar hanno davvero sconvolto tutti; della Juve bene solo Vidal, un vero guerriero e Lichsteiner, Vucinic impreciso, Asamoah, Giovinco impalpabili, Pirlo e Marchisio sotto tono. La cosa, che manca e in Europa si vede molto di più è il poco peso in attacco, che non è all’altezza del centrocampo. Arbitraggio di Proenza, globalmente buono seppur per il gioco maschio.

Dopo la ripresa, tutti confermati, persino lo zoppicante Vidal. Giovinco prova un bel lancio in area a Marchisio, ma è troppo lungo. Altro errore di Asamoah rende pericolosi il Chelsea. Al ’50 tiro da fermo di Ivanovic, ma Buffon si distende. Vidal è l’unico che si fa valere e mette in difficoltà gli inglesi, a differenza di Pirlo, bloccato da Oscar e Hazard. Al ’52 punizione Chelsea, Lampard tira una fucilata, ma Buffon di ghiaccio respinge. Al ’57 scontro in area Hazard-Barzagli, l’attaccante cade, ma il difensore non abbocca e l’arbitro non dà il rigore. Al ’59 Ramirez travolge Vidal e si becca l’ammonizione, con punizione dalla destra per la Juve. Prova Giovinco, con Pirlo vicino, ma tira alto. Al ’62 lancio di Bonucci, stop di Giovinco, s’infila, ma la difesa inglese spazza. Giovinco è pimpante, ma Asamoah è fuori partita e sulla sinistra sbaglia molto; due minuti dopo Marchisio si trova a tirare, ma David Luiz si frappone. Ammonito Vidal per trattenuta su Oscar. Asamoah e Vucinic con un duetto si avvicinano, ma la difesa dei blues sembra impenetrabile. Al ’68 Bertrand sostituisce Ramirez. Al ’73 esce con l’ovazione Oscar con un goal fortunoso e un capolavoro ed entra l’attesissimo Mata, mentre per la Juve esordisce in questa stagione Quagliarella per un poco lucido, ma grintoso Giovinco. Primo malinteso con Vucinic, che gli fa il velo, ma il napoletano non lo capisce.

Altra sostituzione esce l’ottimo Lichsteiner e prima partita ufficiale per il neoacquisto Isla. Al ’78 Hazard e Mata bruciano in velocità la difesa juventina, ma Mata non punisce. E quando la parita sembra addormentarsi, da un errore di disimpegno di Nukel, Chiellini dà la palla a Marchisio, che lancia perfettamente Quagliarella si trova davanti a Cech e lo fredda, con grande entusiasmo sia del calciatore, apparso come un peso o uno scarto e ora innalzato a salvatore della patria. Pericolosissima la Juve con Isla che taglia un pericolosissimo cross, ma Cech blocca. Al ’86 Vidal serve bene Isla, che dà a Quagliarella, che si gira e scheggia la traversa, che fa vibrarelo Stanford Bridge. Al ’87 lo stanco e impreciso Vucinic viene sostituito da Matri. Da una punizione di Mata la Juve spazza con coraggio. Nel finale Chiellini si butta su ogni pallone e diventa una muraglia, con un Chelsea che cerca l’affondo.

Dopo tre minuti dal ’90 fischio finale per la gioia della Juve, che sotto di due goal, ha pareggiata, mantenendo la testa e con molta grinta, c’è il rammarico che non si è vista la vera Juve con Asamoah, Vucinic e soprattutto Pirlo sotto tono, ma un esordio così contro i campioni d’Europa va decisamente bene, ritorna la Juve tra le grandi e impone finalmente la sua presenza in Europa. Inizia questa avventura, c’è da migliorare, ma ci sono segnali incoraggianti.

Daniele Corvi per Agenzia Stampa Italia

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