(ASI) E’ finita una storia d’amore. Almeno per il momento. Dal settembre 2011 quando la Juve s’impose 4 a 1 contro il Parma al 3 a 0 sempre allo Juventus Stadium contro il Cagliari, c’è una marea di vittorie, tre scudetti, due supercoppe italiane, una finale di Coppa Italia e un’uscita ai quarti in Champion league contro il Bayern che vinse poi la coppa.
Forse poteva andare meglio in Europa, ma in Italia Conte ha scritto la storia della Juve e non solo. Prendendola al settimo posto, ha costruito una macchina da guerra da 102 punti e 19 vittorie su 19 in casa. Meglio di Mourinho, Capello, Lippi, Conte ha messo l’anima per la sua squadra, ma a un certo punto anche gli amori finiscono. Lo stress è stato tantissimo, la realtà economica non si concilia con le ambizioni (giuste) del tecnio salentino e quindi separazione. Squadra attorno al suo condottiero, che verrà sostituito da quel Massimiliano Allegri che regalò Pirlo a Conte e che fu battuto in quel primo scudetto che riportò alla gloria la Juve. Il ciclo è finito, forse altri condottieri se ne andranno Vidal o Pogba, e forse Lichsteiner. I tifosi mugugnano, perché difficile, se non quasi impossibile, fare meglio. Allegri è bravo, ma Conte era il giusto sposo per la squadra più nobile del campionato. La pillola sarebbe meno amara, se mister Conte si vestisse d’azzurro e diventasse ct. A ogni modo grazie mister per tutto, anche dal sottoscritto che ha commentato tutte le partite di questi bellissimi e indimenticabili tre anni.
Daniele Corvi - Agenzia Stampa Italia