Marcatori: Al 32’ p.t. De Angelis (rigore), al 17’s.t. Tranchitella (rigore), al 21’ s.t. Calderini
Castel Rigone (4-3-1-2):Franzese 5,5; Cangi 6, Gimmelli 6, Moracci 6,5, Santarelli 6; Ubaldi 6, Vicedomini 6, Coresi 5,5 (dal 34’s.t. Cappai s.v.); Redi 5,5 (dal 2’s.t. Montanari 6,5); Tranchitella 5,5,Agostinelli 6,5(dal 18’ s.t. Di Paola s.v.)
A disposizione: Zucconi, Mattelli, Sbaraglia, Bontà All. Marco Di Loreto 6.
Nuova Cosenza (4-2-3-1):Frattali 6,5; Palazzi 7, Pepe 7, Guidi 7,Mannini 6,5; Meduri 7, Castagnetti 6,5; Alessandro 6,5, De Angelis 6,5( dal 1’s.t. Mosciaro 6,5), Napolano 6,5 (dal 34’ s.t. Bigoni s.v.); Calderini 7,5 (dal 39’ s.t. Pollina s.v.). A disposizione: Orlandi, Adamo, Blondett, Criaco. All. Roberto Cappellacci 6,5. Arbitro:Giuseppe Strippoli di Bari. Assistenti:Abagnara di Nocera Inferiore e De Meo di Formia.
Note. Ammoniti: Gimmelli, Franzese,Cangi, Vicedomini, Castagnetti e Mannini. Spettatori circa 700 con una nutrita rappresentanza di supporter cosentini.
Calci d’angolo 10 - 4 per il Castel Rigone. Recuperi: 1’ e 4’.
Quarta sconfitta per il Castel Rigone, la prima al San Bartolomeo, dopo una partita giocata su un terreno di gioco al limite della praticabilità che ha messo a dura prova l’equilibrio dei giocatori in campo. Ciò nonostante la gara è stata gradevole ed interessante. Ha vinto la Nuova Cosenza perché alla distanza, nei momenti cruciali, ha dimostrato di essere più squadra, completa e compatta in ogni reparto. I biancoblu di Brunello Cucinelli hanno lottato con lodevole impegno dal primo all’ultimo minuto, ma in qualche circostanza hanno mostrato i soliti limiti che alla fine hanno pesato sul risultato finale di questa partita ma che hanno anche pesantemente condizionato, finora, il cammino nel campionato professionistico. L’attacco è chiaramente leggero, spesso evanescente per la categoria. Anche contro la squadra calabrese ci sono state occasioni clamorose che non sono state sfruttate. Era già successo in altre occasione. L’ultima volta al “Curi” contro il Peruigia mercoledì scorso nell’incontro di Coppa Italia. Allora era stato Cappai, oggi Tranchitella che al 30’ nella prima occasione da rete dopo un bel passaggio di Agostinelli si è venuto a trovare solo davanti a Frattali, ma ha tirato goffamente addosso al portiere. Non c’è stato nemmeno il tempo per recriminare per l’occasione sprecata che Calderini, un giocatore che sembra sprecato in questa categoria, è stato atterrato in area da Gimmelli e l’arbitro ha fischiato il calcio di rigore trasformato da De Angelis. Dal possibile vantaggio, all’1-0 per gli ospiti in due minuti. Il Castel Rigone non s’abbatte e cerca di recuperare in qualche modo lo svantaggio, ma i palloni sibilano sempre lontani dalla porta di Frattali. L’occasione propizia, tuttavia, capita al 15’ della seconda frazione di gara quando è Meduri a commettere fallo su Ubaldi che lo aveva superato in dribbling: dal dischetto Tranchitella riporta in parità le sorti della gara. Sembra un risultato accettabile e forse anche più equo, ma il Cosenza ha sempre qualcosa in più e con il solito, incontenibile Calderini, appostato sotto rete, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, fulmina Franzese: siamo ancora al 21’, ci sarebbe il tempo per recuperare, ma il gol del vantaggio galvanizza ancora di più i rossoblu che sono abili a spegnere sul nascere ogni iniziativa dei padroni casa, fruttando anche le pessime condizioni del campo, diventato, nel frattempo, una risaia. C’è stata ancora qualche occasione favorevole, ma il Castel Rigone che le polveri bagnate in attacco ce l’ha quasi sempre era inevitabile fossero ancora più inefficaci sotto il diluvio, e così è maturata la quarta sconfitta. Gli umbri si leccano le ferite e precipitano sempre più in basso in classifica, i calabresi si avvicinano, con legittime ambizioni, alla vetta.
Far play come sempre nel dopo partita. Il presidente Cucinelli a fianco del suo collega Eugenio Guarascio, sdrammatizza come è solito fare, consola il tecnico Marco Di Loreto e promette di comprare altri giocatori, ma non ora, quando si riaprirà il mercato, vale a dire a gennaio, sperando che la squadra, nel frattempo, non sia molto distante dall’ottavo posto utile per fare il salto di categoria.
Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia