(ASI) C’è voluto un intero girone per vedere di nuovo vincere il Perugia fuori casa. Da Barletta a Benevento, quattro mesi prima sulla cresta dell’onda e, poi, a osservare le streghe di una classifica anonima.
Già, le streghe: quelle sannite alla fine hanno dato ragione a Camplone che, zitto zitto, arricchisce la serie di risultati buoni e ora sente odore di zona play off.
La squadra ha un suo innegabile equilibrio, i reparti stanno imparando a giocare l’un per l’altro e, come primo effetto, il Grifo subisce meno reti di prima. Adesso, vengono ricercate con molta insistenza le fasce, dove il Perugia può fare la differenza e il 4-3-3 consente più cross dal fondo per la testa di Ciofani che non sarà un esempio di agile e leggiadra eleganza, ma ha l’istinto del killer dell’area di rigore. Oggi, l’ex eugubino ha toccato poche palle, ma è arrivato giusto-giusto all’appuntamento con l’occasione del giorno. Il primo tempo, molto equilibrato, ha comunque assegnato al Perugia la preminenza dell’iniziativa, mentre i padroni di casa, come da copione, si peritavano di imbrigliare le fasce, rubar palla e ripartire in velocità per vie centrali, a cercare i presunti punti deboli dell’assetto difensivo biancorosso. Il Perugia si è però difeso alto e spesso Cipriani, attaccante stagionato, ma sempre pericoloso, è finito in fuorigioco. Pochi i rischi per Koprivec e compagni, ivi compreso un mezzo fallo da rigore su Cipriani. Dall’altra parte del campo, la consegna era, evidentemente, quella di evitare di esporsi alle ripartenze dei campani, non rischiare lo svantaggio e cercare di piazzare qualche colpo degli uomini più importanti, Politano e Ciofani: il piano è andato a buon fine.
E le novità di mercato? Bene a destra Cangi al suo esordio, anche se, comprensibilmente, i meccanismi con i compagni non sono oleati a dovere e la smania di mettersi in evidenza a volte lo ha portato a strafare. Bene anche, nello scorcio di partita giocato nella ripresa, l’altro nuovo arrivato, Nicco, che ha dimostrato personalità e capacità di lettura tattica delle situazioni di gioco.
Unico appunto, la gestione del tutto insufficiente dell’ultimo quarto d’ora. Con i sanniti ridotti in dieci per l’infortunio di Pedrelli quando erano già state effettuate tutte e tre le sostituzioni a disposizione, il Grifo avrebbe potuto e dovuto gestire palla, fraseggiare e poi affondare con decisione e cattiveria per chiudere i conti. Invece, ha perso tanti palloni in tutte le zone del campo, non ha quasi mai sfruttato le ripartenze per assestare il ko. Alla fine però, è stata vittoria: tre punti e si ricomincia a pensare a ragion veduta agli obiettivi dichiarati. Tutti contenti nel dopo gara i perugini: Santopadre sottolinea il sacrificio dei suoi; per Camplone il risultato è importante soprattutto in chiave di morale e autostima ed il tecnico spera che possa essere la vittoria della svolta. Il tecnico ha parole di apprezzamento per la prestazione di tutti i tredici scesi in campo, anche se rimprovera ai suoi di avere, in certe fasi del gioco (primo tempo e finale del secondo) forzato troppo le giocate anziché tenere e far girare la palla. Ma questo è un dato più mentale che tecnico e la classifica che torna ad essere interessante aiuta a sistemarlo.