Cause e conseguenze della crisi energetica, in Italia e nell'area UE
(ASI) Chieti - Venti di guerra sull'Europa, la crisi Ucraina coinvolge le truppe russe e quelle degli alleati bielorussi, contrapposta alle forze armate ucraine appoggiate dai gruppi degli irregolari come i militi della Brigata Azov, delle brigate internazionali con ausilio di mezzi, tecnologia e fondi dei passi Nato e della UE.                                                                                     
Come dichiarato dal Presidente Russo Vladimir Putin, il mondo unipolare della società globalizzata a guida e influenza statunitense è finito, e la guerra non si gioca solo a campo aperto, ma è una partita a scacchi che si gioca soprattutto sulla tenuta del fronte interno delle parti in causa e con fattori geopolitici e geoeconomici che entrano in ballo, influenzando la situazione.
A tal proposito, alcune delle conseguenze più rilevanti fino ad ora della guerra in Ucraina, sono sicuramente non solo il rinnovo e l'inasprimento delle sanzioni alla Russia da parte di Usa e UE che penalizzano l'economia reale russa, ma d'altro canto anche le manovre speculative portate avanti dalla Russia, dalla Cina e dai paesi Opec del Medioriente che stanno causando in Occidente un aumento pressoché esponenziale  e  incontrollato del costo delle fonti energetiche come gas, luce e carburante. per provocare una gallppante stagflazione (disoccupazione + inflazione) che faccia chiudere nei Paesi UE milioni di aziende e mandi milioni di famiglie sotto la soglia di povertà, provocando nel contempo una svalutazione dell'Euro e un decremento del suo peso specifico di acquisto sui mercati internazionali. 
In particolare, innanzitutto, bisogna analizzare in breve le cause che stanno portando alla crisi energetica in Europa centro - occidentale. 
 
 LE CAUSE DEL REPENTINO AUMENTO DEL COSTO DI GAS, LUCE E CARBURANTE
Se escludiamo eventuali manovre speculative portate avanti dalle stesse aziende leader nel settore della commercializzazione delle fonti energetiche, su cui è necessario fare uno speciale di approfondimento a parte, sicuramente i fattori internazionali che stanno portando all'esponenziale incremento del costo della Luce, del Gas,e del Carburante, con il conseguente strangolamento di milioni di famiglie e di aziende in Europa e in Italia, sono: 
 
- L'interruzione e/o la riduzione delle forniture di Gas e Petrolio dalla Russia con il venir meno dei prezzi fissi o comunque degli accordi di favore sulle condizioni economiche prese alla stipula del contratto che costringono le aziende che si occupano della fornitura delle fonti energetiche in Europa Occidentale di cercare nuove forniture sul mercato libero a prezzi molto meno convenienti a causa dell'aumento della domanda a cui non corrisponde un incremento della offerta.
 
- L'acquisto indiscriminato da parte del colosso cinese delle fonti energetiche che stanno facendo lievitare la domanda e che riducono l'offerta disponibile per i paesi europei. 
 
- Le manovre speculative dei paesi dell'Opec produttori di petrolio, capitanati dall'Arabia Saudita che vedendosi minacciati dalle scelte europee di rendere obsoleti entro il 2035 i motori alimentati a Benzina, Gas e Diesel, si rifiutano di produrre nuovo gregge e di adeguare l'offerta alla domanda, applicando con la complicità delle multinazionali del petrolio dei ricarichi  altissimi sul costo della fonte energetica. 
 
- La decisione degli Usa, di rimettere in attivo la bilancia dei pagamenti, trasformando l'Europa in un mercato per i loro prodotti (gas sintetico, motori elettrici, ad idrogeno, biocarburanti e tanto altro), di fare tornare il Dollaro la moneta di riferimento per gli scambi internazionali, facendo perdere all'Euro valore e credibilità sui mercati. Nell'ottica di un nuovo ordine europeo pro statunitense, è la decisione di ridimensionare il peso dell'economia tedesca a favore dell'asse franco - italiano come si è visto col Trattato del Quirinale.
 
LE CONSEGUENZE NEGATIVE DELL'AUMENTO ESPONENZIALE DEL COSTO DEL CARBURANTE E IN GENERE DELLE FONTI ENERGETICHE IN EUROPA:
In Italia e nei paesi dell'area UE il carburante è schizzato alle stelle, con l'aumento di più del doppio del metano, del doppio della benzina e del diesel e di 1/3 del Gpl.
Tutto ciò sta incrementando i costi dei prodotti al consumatore (ad esempio, addirittura del c20-40% sui beni alimentari), a cui non corrisponde ovviamente un adeguato incremento dei redditi delle famiglie con il rischio di una galoppante stagflazione (inflazione + disoccupazione) che faccia saltare  il banco del fronte interno dei paesi UE/NATO.
In Italia, il sistema delle medie e piccole aziende che hanno goduto di sgravi fiscali durante il Covid, ora rischiano di vedersi strangolate non solo dall'arrivo improvviso di una massa incontrollata di tasse e balzelli, ma anche dall'aumento del costo della materia prima a causa del maggior peso delle spese di trasporto. 
Ma se Atene piange, Sparta di certo non ride, anzi, la Germania, fino ad oggi prima potenza economica Europa, maggiore competitore dell'Italia nell'industria manifatturiera, a causa del taglio del gas russo, rischia di vedere implodere settori come quello della produzione dell'alluminio, del vetro e il settore chimico. 
 
COME RIDURRE LA DIPENDENZA DELL'UNIONE EUROPEA DALLE FONTI ENERGETICHE RUSSE, MEDIORIENTALI E OPEC:
I vertici dei governi dell'Unione Europea hanno deciso di intraprendere una maratona contro il tempo allorché hanno deciso di dichiarare vietata entro il 2035 la produzione di motori diesel, benzina, metano e gpl, una scommessa molto rischiosa che se andrà a buon fine rappresenterà una vera e propria rivoluzione ecologica per le economie del Vecchio Continente che potranno rendersi pressoché autonomi dai paesi Opec produttori di Petrolio e dalla Russia, anche se saranno sottoposti, almeno inizialmente, all'influenza economica e commerciale degli Usa. 
Ma, se le tappe di avvicinamento alla riconversione del sistema economico e produttivo in senso ecologico troveranno degli intoppi che ne rallenteranno il tragitto, si rischia di distruggere completamente ciò che rimane delle economie nazionali degli Stati europei. 
L'Europa sta cercando di guadagnare l'indipendenza energetica totale sviluppando motori a base di idrogeno, energia elettrica, biocarburante, e valutando l'evoluzione di alcuni prototipi di ibrid plug -in. 
In attesa che si possano usare in toto fonti energetiche alternative ecologiche come i pannelli solari e le pale eoliche per produrre gas e luce direttamente a casa e nelle fabbriche, si cercano forniture di gas alternative come quelle dei paesi del sud del Mediterraneo e si sta valutando l'offerta del gas sintetico statunitense che arriverebbe con delle cisterne in Europa dall'Atlantico.  
 
CONCLUSIONI:
La crisi ucraina ha portato in Europa nuovamente venti di guerra e le divisioni fra gli Stati Europei sono riaffiorati e da questa situazione del Vecchio Continente rischiano di avvantaggiarsi le grandi potenze extraeuropee come gli Usa, la Russia e la Cina. Il nuovo eventuale asse egemonico europeo italo - francese potrebbe controllare una Europa finanziariamente e commercialmente molto più debole. 
 
 
 
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia 
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