(ASI) Poche settimane fa, l’Istat ha diffuso le stime preliminari della povertà assoluta insieme alle stime preliminari delle spese per consumi delle famiglie per l’anno 2021: la povertà assoluta si verifica quando una famiglia o un individuo non sono in grado di acquistare un insieme di beni e servizi considerato indispensabile per condurre una vita dignitosa.
Nel 2021 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono il 7,5%, ovvero 1 milione 950mila famiglie per un totale di 5,6 milioni di individui. La principale causa è stata riconosciuta nell’aumento dei prezzi al consumo, +1,9% e nei rialzi energetici. Nonostante ciò, è stata segnalata una forte ripresa economica con un aumento del Pil del +6,6%.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, i casi di povertà più ingenti risultano essere nel Mezzogiorno con 195mila persone in più rispetto al 2020 sia a livello familiare che individuale. Nel Nord, al contrario, si registra un miglioramento complessivo dello 0,6% della popolazione mentre nel Centro l’incidenza di povertà rimane stabile tra le famiglie ma aumenta leggermente negli individui.
Secondo le stime dell’Istat, la povertà è rimasta stabile rispetto al 2020 per due motivi: un incremento più contenuto della spesa delle famiglie meno abbienti e la ripresa dell’inflazione (+1,9%). Nel 2021, infatti, la stima preliminare della spesa media mensile delle famiglie residenti in Italia è pari a 2.439 euro mensili in valori correnti, in crescita del 4,7% rispetto ai 2.328 euro dell’anno precedente.
La ricerca viene conclusa con un dato che attesta un aumento delle distanze tra famiglie più e meno abbienti: “Nel corso del 2021 la dinamica della spesa equivalente risulta molto differenziata, da +1,7% delle famiglie meno abbienti a +6,2% di quelle nell’ultimo quinto, in conseguenza del maggiore aumento dei capitoli che pesano di più sulla spesa delle famiglie più agiate.”
Dati simili sono stati presentati anche da Unimpresa che attesta una crescita della povertà nel 2021 del 15% rispetto all’anno precedente con complessivamente 10 milioni e 805mila persone in difficoltà economiche. Ma anche in tutto il mondo, come dichiarato dall’Oxfam, è stato stimato un rischio di povertà assoluta del 6-8% della popolazione mondiale nel 2021.
Questa crisi economica, avviata dall’emergenza sanitaria Covid-19, ha dunque contribuito all’aumento di disuguaglianze di reddito in Italia, disuguaglianze eclissate da un aumento del Pil più che positivo.
Dal 2022, a causa della presente guerra in Ucraina,attualmente non ci si potrà aspettare una situazione migliore per via dell’aumento dei prezzi di bollette (luce e gas), benzina e pane: tutti beni di consumo essenziali per il sostentamento di individui e famiglie.
Maiorca Tommaso – Agenzia Stampa Italia
*La fonte dei dati è l'Istat