(ASI) L’ultimo Consiglio dei Ministri, ha portato all’approvazione e alla messa in atto delle nuove misure restrittive. Dopo Pasqua, se una regione sarà in regola con il piano vaccini e se i dati lo consentiranno, si potranno valutare anche le riaperture di eventuali attività.
Questo avverrà senza aspettare la scadenza del decreto e la fine del mese. Gli argomenti toccati in sede parlamentare sono la sintesi del confronto che ha visto partecipi i capogruppo degli schieramenti di partito quali Lega, Forza Italia, Italia Viva, dall’altra quelli del Partito Democratico e di Leu. Il capo del Governo ha dovuto trovare un punto di incontro per mettere d’accordo le parti. L’approvazione del nuovo decreto lascia in zona rossa o arancione tutto il territorio italiano siano a fine mese. Dopo Pasqua, dove la stretta del confinamento sarà più serrata, la scuola aprirà nuovamente per gli alunni delle materne, sino alla prima media. È stato introdotto inoltre uno “scudo penale” per gli operatori sanitari e sanzioni fino al “demansionamento” per gli infermieri che non si sottoporranno al vaccino.Questa decisione sta mettendo in dubbio gli italiani che si chiedono se quest’ultima sia legittima. Per il Presidente del Consiglio Mario Draghi, è un “decreto che guarda al futuro”. Viene spiegato così l’impegno alla riapertura graduale delle scuole, lo sblocco dei concorsi pubblici per 110mila posti, e infine viene anche recepito un meccanismo di flessibilità su eventuali riaperture. Il Consiglio dei Ministri dà quanto apprendiamo da Roma, è stato preceduto da vari incontri e colloqui tra Matteo Salvinie Mario Draghi, con la partecipazione di Roberto Speranza, Ministro della Salute. Il leader della Lega, ha insistito sulla necessità di rendere flessibile il decreto e di introdurre degli automatismi. Forza Italia si è dichiarata soddisfatta per la sintesi raggiunta in Cdm. È in linea con l’idea dello scudo penale, e sulle sanzioni per il personale sanitario che non si vaccina. Questa decisione sta lasciando non pochi dubbi ai cittadini italiani. D’altro canto Matteo Salvini non nasconde un filo di irritazione, soprattutto nei confronti di Roberto Speranza e riferisce : “Noi ci appelliamo alla scienza, noi ci fidiamo dei medici italiani. Se i dati scientifici classificheranno una Regione come ancora a rischio, cioè rossa, si manterranno le chiusure. Se invece i dati scientifici classificheranno una regione come più sicura, cioè gialla o bianca, si comincerà a riaprire. Non si possono rinchiudere fino a maggio 60 milioni di persone per scelta politica, non medica o scientifica”. La replica è di Francesco Boccia del Partito Democratico il quale sostiene che questi attacchi si dimostrano indegni. Il Governo aspetta comunque il monitoraggio dei dati per esprimersi sulla riapertura delle regioni, sul cambio di colore, e sulle eventuali riaperture. Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, deputato del Partito Democratico afferma : “ Nel Decreto-Legge vigente si tiene conto delle situazioni di grave criticità che stanno emergendo dai numeri, non possiamo che manifestare soddisfazione. La procedura mi pare dia quella di sempre, non c’è automatismo. Se i numeri migliorano si valuteranno degli allentamenti”. Protestano i sindaci, il Presidente Anci, Antonio Decarodichiara : “Per la prima volta, non siamo stati consultati né informati. Questa è una frattura nella collaborazione istituzionale”.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia