(ASI) Strade vuote, sbarramenti e 15000 soldati della guardia Nazionale prendono stanza nella “Cittadella” sede del Campidoglio.Dopo l’attacco armato del 6 gennaio, il Federal Bureau Investigation, avverte : “ rischio di attacchi armati nella capitale e nei parlamenti locali”.
Sono 50 le città in cui si temono attacchi armati nel giorno del giuramento di Joe Biden. I soldati sono a presidio delle istituzioni.Nella città sembra regnare un silenzio ansiogeno, rotto solamente dal rumore dei trapani, delle sirene, e dei camion che lavorano giorno e notte per la fortificazione interna. Si aspetta il 20 gennaio. Fonti locali riferiscono di come vengano predisposti pannelli di legno per proteggere le vetrine dei negozi, delle banche, degli alberghi. Il centro è vuoto.
La polizia ha chiuso le strade, mettendo all’opera il genio militare. Il traffico sulle arterie principali è invece controllato dalle pattuglie delle unità stradali. Una vera e propria mobilitazione in forze. Il sindaco della città Murriel Bowser, ha dichiarato lo stato di emergenza per 15 giorni. Il coprifuoco vero e proprio è stato in vigore per le giornate del 6 e del 7 gennaio, con l’ordine di rientrare nelle proprie case alle ore 18. Le autorità sono in apprensione. Nessuno vuole permettersi di sbagliare ancora e di creare potenziali situazioni di pericolo. Sono le agenzie investigative americane che avvertono del pericolo di attacchi armati a Capitol Hill. Viene specificato che il rischio si corre anche nei 50 Stati americani.Le istituzioni degli Stati Uniti per evitare il peggio stanno pensando di interrompere i collegamenti ferroviari, e per via aerea. Inoltre molti di quelli che sono entrati illegalmente nella sede del Congresso, verranno inseriti nella lista nera della Tsa, acronimo di : ( Transportation security administration ndr). Tali persone non potranno prendere voli per la capitale. In molti sono già stati processati ed arrestati. Ma continuano i lavori di recinzione. Squadre di operai si preparavano a murare con reti alte due metri e mezzo, la grande striscia verde della National Mall.
Quest’ultima si estende dal Lincoln Memorial, all’obelisco dedicato a Washington, fino al Congresso. La Casa Bianca è stata già presidiata e sigillata da tempo. Il grande parco che era stato assaltato dai manifestanti armati è ora protetto da linee di sbarramento. All’interno pattuglie di soldati. La Guardia Nazionale e dunque l’esercito è stato mobilitato . Entra in gioco anche il Pentagono e le decisioni dei Governatori di mettere i luoghi in sicurezza. I cinque morti degli scontri del 6 gennaio non vengono dimenticati. Ai piedi della colonna del Peace Monument, proprio difronte a Capitol Hill, i colleghi hanno collocato le foto dell’agente ucciso Brian Sicknick, da dodici anni in sevizio al Congresso. La scritta è “Riposa in pace”. In questi giorni la militarizzazione di Capitol Hill sta continuando. L’idea da parte delle istituzioni americane è quella di non asfissiare del tutto la popolazione civile. Anche se la paura per nuove insurrezioni è crescente.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia