L'Europa verso un nuovo Medioevo Tecnologico?
europa(ASI) Italia - L'emergenza da Covid19 sia se indotta o se naturale, ha accentuato la crisi della società contemporanea con le sue conquiste sociali, materiali, istituzionali e democratiche.
Le conquiste del Novecento, quando non stanno formalmente scomparendo, stanno di fatto lentamente svuotandosi di ogni effettiva efficacia, nonostante siano costate un grande tributo di sangue, a partire dai primi scioperi e proteste sindacali fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, passando per due guerre mondiali, fino agli scontri sociali - nazionali per i diritti negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso e il confronto ipotrofico della Guerra Fredda fra il modello capitalistico e quello socialista (USA vs URSS). 
L'equilibrio si era iniziato a rompere nei primi anni Novanta del Novecento che viene chiamato "Il Secolo Breve" con i primi atti tesi a smantellare lo Stato Sociale che garantiva la sostanziale equità sociale fra i cittadini, sancita dalla Costituzione. 
 Il Novecento viene definito il "Secolo Breve" da molti storici  perché lo considerano iniziato con la Prima Guerra Mondiale e la caduta degli imperi assolutistici di Età Moderna, quello austro - ungarico (continuatore del Sacro Romano Impero), quello ottomano (successore dell'Impero Romano di Costantinopoli per continuità territoriale) e  quello zarista russo (prosecutore dell'Impero Romano di Costantinopoli per diritto di sangue) eredi della concezione ereditaria "per diritto divino" del potere imperiale che si è venuta ad affermare definitivamente dall'imperatore Costantino (inizi del Quarto Secolo dell'era comune).
Altresì, il Ventesimo secolo dell'era comune può considerarsi finito storicamente al termine della Guerra Fredda e con esso la contemporaneità, con tutto un mondo che esisteva e che in parte esiste ancora, sia perché vivono ancora oggi persone che hanno vissuto gran parte della loro esistenza in quel periodo storico, sia perché i cambiamenti epocali sono processi graduali e la regola vale ancora oggi in cui la Globalizzazione con la apertura delle frontiere dopo la caduta del blocco socialista, la digitalizzazione e i nuovi mezzi di comunicazione a basso costo hanno facilitato e velocizzato le interazioni umane, i contatti e le mescolanze fra le diverse culture e civiltà. 
 
- Ma verso "cosa" stiamo andando?
 
Se per un ventennio dal 1991 al 2011 si credeva che dopo la caduta dell'Urss, gli Stati Uniti con l'ideologia imperiale neoliberale e capitalista della Globalizzazione avrebbero guidato il mondo che sarebbe diventato come un "villaggio" dove il modello imperialistico liberale anglosassone, si sarebbe affermato definitivamente, con la "Fine della Storia" intesa come rapporti di potenza fra Popoli, Nazioni, Stati, ideologie, religioni e fazioni politiche, negli ultimi anni gli scenari sono cambiati.
All'epoca, si credeva che gli Usa si trovavano come Roma dopo la conquista di Cartagine, cioè senza più rivali nella creazione di un impero, da prima incentrato su una influenza socio - economica e politico - militare indiretta che successivamente sarebbe diventata diretta nel corso di decenni e di generazioni, se ci sarebbero state le condizioni favorevoli. 
Si pensava che gli Usa avrebbero potuto ricreare l'Impero dei Cesari, come sotto le righe è stato teorizzato dal politologo e consulente - analista del Pentagono Edward Luttwak nel suo libro "La Grande Strategia dell'Impero Romano" a cui gli Statunitensi si sono sempre ispirati. 
Questo periodo va all'incirca dal 1991, anno in cui cade l'Urss, passando per il 2001, anno dell'attentato alle Torri Gemelle e dell'entrata della Cina nel Wto, fino al 2011, anno della rivoluzione delle "Primavere Arabe", favorite in modo determinante dalla digitalizzazione dei mezzi di informazione social, dalla rinascita dell'neo imperialismo europeo britannico e francese, dalla politica espansionistica russa dal 2012 in poi e infine, ma in modo determinante dalla "Nuova Via della Seta del XXI secolo" che ha dato via ufficialmente nel 2013 il presidente cinese Xi Jinping che ha modificato gli equilibri della scacchiera politica internazionale.
Non a caso, se gli Stati Uniti sono l'attore che è uscito vincitore dalla Guerra Fredda contro l'Urss, la Cina è la potenza emergente, comunista a livello istituzionale, ma che si è riuscita a convertire all'economia di mercato internazionale, lasciando il controllo e l'organizzazione socialista nella società, tramite un grande sviluppo della tecnologia digitale che permette quasi un controllo diretto sulla popolazione e sul territorio. 
Il terzo incomodo dello scacchiere internazionale ė la Russia di Putin che risorta dopo le macerie dell'Urss, mantiene ancora la più grande potenza nucleare del mondo, è ancora lo Stato continentale più esteso formando gran parte dell'Eurasia e che attualmente è alla finestra sul da farsi per valutare il corso degli eventi. 
Inoltre, ci sono le nuove potenze emergenti uscite dal sottosviluppo come l'India o il Brasile e ovviamente l'Europa, il "Vecchio Continente" con le rinate potenze coloniali di Francia e Gran Bretagna che cercano lontano dalle beghe europee di ritagliarsi un loro territorio di influenza; e infine, l'Unione Europea che divisa fra l'anima continentale per lo più slavo - germanica e quella mediterranea greco - latina, vittima dei fantasmi del passato, è incapace di trovare una sua linea politica comune ed unitaria, destinata probabilmente a sprofondare in un nuovo "Medioevo Tecnologico".
 
- Perché si parla di "Medioevo Tecnologico"? Cosa fa pensare a tutto ciò?
 
Abbiamo detto che lo scontro è fra la Cina e gli Stati Uniti con la Russia come terzo incomodo e l'Unione Europea ai margini penalizzata dalla sua eterogeneità nazionale e culturale e dai tentativi egemonici tedeschi e dall'imperialismo rinascente di Gran Bretagna e Francia che cercano di ricavarsi uno spazio vitale per non essere travolte dal nuovo equilibrio mondiale che è in via di costituzione e che la pandemia da Covid 19 sta accelerando in modo traumatico e impensabile fino a poco tempo fa. 
 
Il nuovo assetto globale che si sta ipotizzando è quello di un mondo diviso fra più macro - aree continentali o sub-continentali che si stanno configurando e che romperanno la Globalizzazione che resterà solo per la classe dirigente politica e della grande finanza internazionale, per lo sviluppo tecnologico, ma che avrà una regolamentazione ben precisa per la circolazione di beni e di persone.
 
Se gli Stati Uniti rischiano di chiudersi in un nuovo isolazionismo se perderanno il confronto con la Cina, - come d'altronde già successo al Giappone che ha perso il ruolo di potenza egemonica dell'Asia a favore della Cina - l'Unione Europea militarmente sottoposta agli Stati Uniti ed economicamente sempre più alla Cina, respira un clima da "basso impero" con i nuovi "barbari" che spingono questa volta dal Sud del Mediterraneo, a differenza dell'Antica Roma quando i popoli nomadi penetrarono dal Nord - Est.
Inoltre, c'ė da sottolineare che lo sviluppo tecnologico digitale  sta mandando sempre più un crisi le istituzioni e gli apparati territoriali degli Stati Nazionali del Novecento che già svuotati di poteri e funzioni negli scorsi decenni dalla Globalizzazione - che ha pompato lo sviluppo dell'Unione Europea finanziaria e tecnocratica - , sono sempre più superati dalla informatizzazione della pubblica amministrazione e rischiano il collasso a causa della scarsità di risorse dovute alla perdita della sovranità monetaria e finanziaria senza la quale gli Stati nazionali non possono più prendere i giusti accorgimenti per alleviare l'eccessiva burocratizzazione che sta soffocando l'economia reale con tasse, balzelli, e more inique e sproporzionate.
Dunque, se da un lato le istituzioni statali si stanno sempre più allontanando dal cittadino comune che non si sente più tutelato dallo Stato che, nonostante mantenga la forza coercitiva d'imperio, si comporta sempre più come una SpA che non mira agli interessi della collettività, ma a quelli individuali del lucro e dell'utile di bilancio (come i Feudatari o i Re medievali), dall'altro canto, l'ascesa di nuove generazioni infarcite di una cultura globale, hanno fatto nascere nuovi bisogni e alleviato il sentire comune di diritti propri del cittadino del Novecento, legato a uno Stato sociale  "padre" che lo tutelava dalla culla alla bara. 
Basti pensare ad esempio ai nuovi diritti anti - proibizionisti che sono più sentiti dalle nuove generazione dei "Millennium", rispetto a quelli alla equa e giusta rappresentatività politica, alla rappresentanza sindacale e ai diritti nell'ambito del lavoro, o alle libertà economiche dallo Stato tipiche delle partite iva.
I social hanno cambiato il modo di apprendere e di vedere la realtà. In passato si doveva studiare, ricercare molto, esaminare e rielaborare ciò che si apprendeva, oggi si è bombardati da notizie e immagini che ci danno messaggi veloci che devono essere subito assimilati e che hanno favorito lo sviluppo di una sorta di "analfabetismo funzionale". 
Il Covid sta accentuando l' "analfabetismo funzionale", soprattutto fra le giovani generazioni, a causa delle lezioni online che hanno abbassato ancora di più il livello di apprendimento diretto e la socializzazione fra i ragazzi che seguono da casa. 
Il lavoro da casa ha penalizzato ancora di più la tutela dei diritti del cittadino e del sentirsi appartenente a una categoria sociale che deve lottare per i propri interessi. 
Il cambio epocale si vede anche nella fede religiosa e nella politica. Stanno venendo meno gli eventi politici collettivi di massa o di preghiera, con la propria coscienza politica o religiosa che si forma in modo sempre più individuale.
La propaganda sui social network ha preso definitivamente il sopravvento sui volantinaggi e sui comizi in piazza. Anche le funzioni religiose, come le messe e le processioni, sono limitate in epoca di Covid.
I governanti nel corso della storia hanno sempre utilizzato la religione come uno strumento per controllare e influenzare le masse che fra Ottocento e Novecento sono entrate nella storia, non più come "anime", amministrate dal clero come nel Medioevo, ma come singoli cittadini, degli individui dotati di doveri ma anche di diritti sacri e inviolabili, con piena rappresentatività politica - democratica,  influenzate dalle grandi ideologie politiche che sono nate e si sono sviluppate nel corso del "Secolo Breve".
Per rendere l'idea del grande cambio epocale che stiamo vivendo, per la prima volta si inizia a parlare di una rappresentanza politica digitale con voto online, con i cittadini che votano da casa le opzioni che gli vengono proposte. Probabilmente in futuro anche le religioni profetiche - rivelate che fanno del proselitismo la loro arma di diffusione di massa, rischiano di essere messe in grave crisi dalla fede indiscriminata nella tecnologia e nel progresso scientifico che allontana gli uomini dalla spiritualità e dal credo nell'intervento divino ultraterreno per risolvere i problemi dell'umanità. 
Le lobby finanziarie che governano economicamente e politicamente il mondo si sentono così forti e sicure, hanno una così grande fiducia nella tecnologia e nel progresso umano che vogliono porsi loro stessi a livello della divinità modificando la natura, il clima e la vita sulla terra a loro piacimento, e fanno la loro propaganda con i nuovi organi di informazione digitale, direttamente entrando nelle case e nella mente delle persone, svuotando le piazze e i templi di culto, vietando col pretesto del Covid ogni evento collettivo popolare, seminando il timore indiscriminato del contagio e ipotizzando la creazione in un futuro non lontano di un sistema di controllo digitale dall'alto degli individui come in un "Grande Fratello" totale. 
Tutta una tradizione culturale e religiosa durata millenni rischia di venir meno come avvenne fra IV e IX secolo con la cristianizzazione dell'Europa e la scomparsa o la trasformazione dei culti politeisti. 
Come abbiamo già accennato, col Covid19, la libera circolazione di beni e di persone ė venuta meno e gli scenari che si configurano a livello locale sono o quello di un ritorno ad uno Stato Italiano multietnico ridotto ad essere un mero organismo amministrativo e coercitivo di controllo sotto un mega Stato legittimato e foraggiato da un superiore potere finanziario universale, o addirittura se l'Unità d'Italia dopo 160 anni si smembrerà, - ma il discorso vale pure per gli altri Stati Nazione- l'avvento di macro-regioni con vincoli locali di spostamento cittadini e territoriali come sta avvenendo in tempi di Covid col pretesto di evitare lo svilupparsi di pandemie future causate da nuovi e più pericolosi virus, come in un novello sistema feudale, sempre sottoposto a una superiore autorità non più religiosa come nel binomio medievale Papa - Imperatore, ma finanziaria e tecnocratica.
 
Chi vivrà cosa succederà, e forse capirà chi sono i "burattinai" che muovono le fila del "teatrino" della storia di questo primo scorcio di Terzo Millennio che sta andando in scena.
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia

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