(ASI) Perugia – I Gilet Gialli sono giunti fino a Foligno. Nell’anno in cui cade il 230° anniversario dalla storica Rivoluzione francese del 1789, il grande movimento di protesta popolare, che in Francia sembra in procinto di compiere una nuova rivoluzione, ha fatto il suo debutto nella cittadina umbra.
Infatti venerdì 11 gennaio due rappresentanti dei Gilet Gialli francesi, Yvan Yonnet e Patricia Saint-Georges, hanno partecipato all’incontro organizzato dall’associazione “Futuro Collettivo” presso l’Hotel Poledrini di Foligno. Al tavolo dei relatori, insieme ai due francesi, vi erano inoltre i fondatori di Futuro Collettivo, Moreno Pasquinelli e Armando Mattioli, e l’economista Antonio Maria Rinaldi.
I due rappresentanti francesi, entrati nella sala della conferenza indossando i loro gilet gialli, e ponendo il tricolore francese accanto al tricolore italiano sul tavolo dei conferenzieri, hanno spiegato al folto pubblico le motivazioni che hanno dato vita alla protesta. Da come si è potuto evincere dalle parole di Yonnet e Saint-Georges, la protesta partita dal semplice “no” all’aumento della tassa sui carburanti previsto dal Governo, ora punta a cambiare il Sistema politico, economico e sociale della Francia. Un vero e proprio fiume in piena che unisce tutti i francesi al di là delle loro simpatie politiche e che travolge le vecchie rappresentanze fondate sul binomio destra/sinistra. Nelle rivendicazioni che animano i Gilet Gialli, si possono ritrovare, in maniera trasversale, idee di destra come l’indipendenza nazionale e il freno all’immigrazione, e idee di sinistra come la giustizia sociale e il contrasto alle politiche liberiste.
In merito all’accusa di violenza che sovente ad essi viene rivolta, Yvan Yonnet ha risposto: «Ben 6milioni di disoccupati è per caso violenza? E’ violenza ben 9milioni di poveri? Gli ospedali che chiudono è violenza? Mia figlia fa l’infermiera in un ospedale e mi riferisce che alcune volte devono scegliere chi deve morire, perché mancano i mezzi per curare tutti. Allora, tutto questo è violenza?».
«Tra i Gilet Gialli – prosegue Yonnet – ci sono stati 13 morti e 1.500 feriti. Le flash-ball, armi che sparano pallottole di gomma e usate dalle forze dell’ordine contro i manifestanti, vengono sparate ad altezza uomo – accusa il rappresentante francese – e sono utilizzate su fucili in cui è presente il mirino: quindi non sono utilizzate a caso. Dopo aver visto tutto questo, è possibile che alcune persone siano diventate violente» – conclude Yonnet.
Al termine dell’incontro, Yvan Yonnet ha rilasciato la seguente video-intervista ad Agenzia Stampa Italia. Si ringrazia, in particolare, Maria Micaela Bartolucci per la traduzione delle parole dell’intervistato.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia