(ASI) Roma – Ho avuto il piacere di osservare il confronto in diretta streaming, tra Enrico Mentana, giornalista e conduttore televisivo italiano e Simone Di Stefano, leader e tra i fondatori di CasaPound, avvenuto il 29 settembre nella sede romana del movimento alle ore 21.00.
Enrico Mentana non si è lasciato scappare l’occasione, sebbene minacciato da striscioni intimidatori (1), trovando un pubblico delle grandi occasioni, ben partecipe ed anche in certe occasioni, vivace contestatore. Il dibattito vedeva tre protagonisti principali: l’ospite Enrico Mentana, Simone Di Stefano e la moderatrice Carlotta Chiaraluce, protagonista delle immediate elezioni ad Ostia.
Mentana, da bravo oratore, conduce i giochi. Si esprime in grandissimi e sperticati elogi sulla democrazia, sul confronto, definendo “coglione” chi non ama questa prassi. Probabilmente, si è tolto il sassolino dalla scarpa, essendo lui stesso stato paragonato all’organo genitale maschile in quei manifestati sopraccitati. Applaudito dal pubblico, quando ha definito il confronto sacrosanto, è stato invece contestato quando l’uditorio ha affermato che i mezzi d’informazione in Italia sono controllati da una o pochissime persone come durante il Fascismo stesso. Il giornalista non si addentra molto nei meandri della storia, salvo precisare l’inutilità della Legge Fiano, che colpirebbe idee ed opinioni, invita ad un sano confronto con il passato fascista, e si afferma totalmente contrario nei confronti di chi vuole toccare, demolire le opere della nostra storia: dall’obelisco nel Foro Italico alle Isole Pontine, ogni cosa deve essere tutelata, perché ci appartiene.
Simone Di Stefano, dal canto suo, con onestà intellettuale, invita (tramite il messaggero Mentana) a far cessare la guerra civile che affligge il nostro Paese, sotterraneamente, da 72 anni. Invita alla concordia, per quello che sarebbe l’unico grande obiettivo (che era anche quello del Fascismo): il supremo interesse nazionale. Questo coinvolgerebbe la sovranità, altamente mutilata da organismi sovranazionali, politiche economiche e sociali, immigrazione e molti altri aspetti della vita umana. Sul discorso migratorio, Mentana slitta la domanda e l’intervento del leader di CasaPound. Se Di Stefano aveva definito infatti come invasione l’arrivo scellerato di enormi quantità di migranti nel nostro Paese, aveva parlato di perdita di identità senza arrivare ai complotti dove George Soros è visto come la chiave di tutto, Mentana non si addentra, e preferisce parlare di altro. Da un lato, il giornalista gradirebbe l’ingresso di persone nel nostro Paese solamente aventi il diritto, dall’altro, con un magistrale allontanamento dalla domanda, si spinge a dire che appoggerebbe un movimento, indifferentemente di destra o sinistra, che facesse una campagna contro la droga. Inutile dire che il direttor Mentana sa dirottare bene le conversazioni verso le sue idee ed opinioni, ma così facendo, scavalca le domande, non rispondendo, e vendendo apertamente fumo.
La diretta raggiunge quasi 3000 visualizzazioni, con un picco nel bel mezzo, durante la maggiore animosità degli interventi. L’obiettivo raggiunto è probabilmente proprio quello voluto da Mentana, più o meno consapevolmente: un confronto pulito, diretto, essenziale, con una moderatrice un po’ assente, ma che riesce a strappare un ritorno ad Ostia del “mitraglietta” nazionale dopo le elezioni locali.
L’unica cosa che a pieno, probabilmente, non sono riusciti a comprendere i diversi militanti che lasciavano messaggi durante la diretta era la dinamica del confronto. Non ci doveva essere la demolizione dell’avversario, né Mentana doveva essere visto come un nemico. La realtà è ben più ampia di quella con cui si ha a che fare quotidianamente, e pertanto, anche se un Mentana non presenterà mai idee simili, va rispettato e il tutto va inquadrato in un’ottica di continuo miglioramento. Se si pensa ai risultati raggiunti dal lontano 2005 ad oggi, il confronto di ieri è stato un trionfo delle idee, sebbene il direttore de LA7 abbia parlato molto di più (e fosse lui l’ospite). Magari la prossima diretta, con l’ospite Formigli, sarà diversa.
Valentino Quintana – Agenzia Stampa Italia
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/29/enrico-mentana-striscione-con-insulti-contro-il-direttore-del-tg-la7-la-denuncia-su-fb-di-una-collega/3885041/