Proprio nei primi giorni del mese del digiuno dei musulmani, o ramadan, (che ha avuto inizio dalla sera di venerdì 26 maggio), i medici di AMSI e di UMEM provenienti da diversi Paesi invitano i pazienti musulmani a una serie di raccomandazioni e, in forma spontanea, avanzano le loro proposte per la stesura del Manifesto.
"Raccomandiamo i pazienti a rischio, chiunque abbia problemi cardiovascolari, tumori, malattie del sistema immunitario, diabete, alle donne in gravidanza e agli anziani di esentarsi dal digiuno, come raccomanda la stessa religione islamica": lo dichiara il Prof. Foad Aodi Fondatore di AMSI e UMEM. e Membro della Commissione Salute Globale della FNOMCeO. "Abbiamo chiesto a tutti i colleghi aderenti alle nostre realtà - prosegue - di fornirci il loro contributo per redarre un manifesto, nella finalità di attivare una ricerca internazionale che sia un libro aperto su Sanità e immigrazione in collaborazione con i maggiore esperti del settore per mettere in evidenza la relazione tra medicina, cultura e religione".
Il Dr. Massimo Sabatini, Membro del Consiglio Direttivo della Fimmg Lazio e Portavoce di UMEM riporta il messaggio incisivo dei medici di famiglia della Fimmg Lazio in occasione del ramadan: "Rispetto profondo delle singole tradizioni tenendo però conto della salute della persona. La salute è un bene prezioso e un diritto inalienabile di ogni essere umano e prescinde dalla cultura e dal credo religioso. I popoli devono impegnarsi affinché le differenze non siano un ostacolo al miglioramento dei livelli di salute, proteggendo con ogni mezzo le categorie più fragili come i bambini, gli anziani e i portatori di disabilita".
Il Dr. Sergio Leotta, già primario diabetologo presso l'Ospedale Sandro Pertini di Roma, membro dell'ufficio di Presidenza AMSI e socio fondatore di UMEM, aggiunge riguardo al ramadan: "Il concetto di salute è molto importante in rapporto al ramadan. Io che mi occupo di diabete, ad esempio, devo informare in maniera corretta le persone con diabete che sostengono il digiuno: devono sapere utilizzare i farmaci, sia iniettivi che assunti per via orale, in maniera tale da non alterare l'equilibrio glicemico dell'organismo che rimane a digiuno per tante ore. Così facendo le persone possono autogestire il diabete in maniera ottimale rafforzando il nesso tra religione e salute".
Da parte sua, La Dr.ssa Suzanne Diku, membro dell'Ufficio di Presidenza AMSI e ginecologa presso l'INMP afferma: "Parlare di salute significa parlare di equità e di diritti coinvolgendo più attori: la persona, la conoscenza e il governo del bene comune (ambienti, clima e così via). L'operatore sanitario deve essere consapevole che ognuno di noi è portatore d'informazione, senza la quale non c'è medicina. La medicina è narrativa. Così, il medico del 2017 deve conoscere le caratteristiche e i bisogni delle popolazioni presenti nel territorio adoperandosi per portare le soluzioni più appropriate nelle ricorrenze religiose come quella del ramadan. La cultura, la religione sono fattori determinanti per la salute".
Inoltre, per portare avanti con concretezza la cooperazione tra i Professionisti della Sanità in Italia e nel mondo, AMSI, UMEM ed UNITI X UNIRE partecipano e promuovono una serie di iniziative e di convegni su tematiche d'attualità.
AMSI e UMEM rinnovano, infatti, il loro invito a tutti i Professionisti della Sanità interessati al prossimo Congresso AMSI previsto in data 17 giugno a Roma a partire dalle ore 9.00 presso la Clinica Ars Medica di Roma che prevede l'erogazione dei crediti ECM. Mentre i Professionisti della Sanità internazionali si confronteranno con le loro relazioni sarà annunciato ufficialmente il documento del manifesto aggiornato ai nostri tempi e che punta a intensificare la prevenzione e a combattere le paure ricorrenti le fobie su immigrati e malattie.