(ASI) Roma Porto: 0-3. Giallorossi eliminati ai preliminari e retrocessi in Europa League. Il passaggio alla fase a gironi di Champions League che fino a pochi anni fa era considerato una pura formalità per le squadre italiane è diventato un vero e proprio incubo: a partire dalla stagione 2010/2011 soltanto il Milan nel 2013 è riuscita ad accedere alla fase a gironi eliminando gli olandesi del PSV.
Sampdoria, Udinese per due anni di fila, Napoli, Lazio e per finire la Roma, sono state tutte eliminate.
Il risultato è che il tanto agognato sorpasso ai danni dell’Inghilterra nel Ranking Uefa che varrebbe il terzo posto e di conseguenza la possibilità di avere nuovamente tre squadre ai gironi più una ai preliminari, viene rimandato di anno in anno.
Il campionato italiano, per anni considerato il più bello del mondo, sta perdendo il suo grado di attrazione e spesso i giocatori lo vedono come una fase di passaggio nella loro carriera e non come un punto di arrivo( basti pensare ai vari Pogba, Morata ecc)
Ma forse il problema di fondo è da ricercare proprio nella gestione della rosa delle squadre italiane: nella prima giornata di campionato più della metà dei calciatori scesi in campo erano stranieri(149 su 278 totali) e il dato diventa ancora più sconfortante se andiamo a vedere le formazioni delle prime della classe: la Juve è scesa in campo con solo quattro giocatori italiani titolari e tra questi il più giovane è Bonucci che ha da poco compiuto 29 anni; sempre nella stessa partita la Fiorentina ha schierato solo tre calciatori italiani; il Napoli tre, l’Inter 4, la Roma addirittura soltanto El Shaarawy.
Forse se le società italiane puntassero più sui vivai, si troverebbero in futuro con molti giovani dal prospetto brillante e potrebbero utilizzare i soldi risparmiati sul mercato per comprare i cosiddetti “Top Player” per puntellare la squadra invece di dover ricostruirla ogni anno.
Da elogiare è per questo motivo è il Sassuolo: in dieci anni gli Emiliani sono passati dalla Serie C ai preliminari di Europa League e domenica contro il Palermo hanno giocato con dieci italiani titolari ed un solo straniero, Defrel. Questo dimostra che per diventare grandi basta un progetto solido basato sulla fiducia e l’acquisto di giovani talenti, seppur provenienti da categorie minori.
La Serie A non è perciò ancora decaduta, l’importante è cambiare ora, prima che sia troppo tardi e i nuovi Zidane, Ronaldo e Kaká torneranno a giocare e farci emozionare all’interno dei nostri stadi, a patto a che siano affiancati dai nuovi Del Piero, Maldini, Totti…
Vincenzo Piscitelli – Agenzia Stampa Italia