(ASI) «l'Iraq e i suoi partner internazionali hanno eliminato migliaia di combattenti» dello Stato islamico, «e il 50% dei suoi capi». Questa è la dichiarazione del Segretario di Stato americano Kerry, secondo il quale i vertici dello Stato Islamico sarebbero al momento attuale dimezzati.
Queste parole sono state successive al vertice di Londra in cui si è discusso di contrasto al terrorismo internazionale. Secondo i dati del Pentagono, sarebbero seimila i militanti dell’Isis che hanno perso la vita dall’inizio delle operazioni della coalizione internazionale. Lo ha dichiarato durante un'intervista ad Al Arabiya l'ambasciatore americano in Iraq, Stuart Jones, aggiungendo che «Sono stati anche distrutti oltre un migliaio di mezzi dei combattenti jihadisti, solo in Iraq». Numeri che inquietano e che alimentano il conflitto per il controllo dell’Iraq e della Siria.
Ma la lotta al terrorismo non ha pace. Uno dei due ostaggi giapponesi catturati dall'Isis è stato decapitato. Lo ha riferito il Site, il sito statunitense che si occupa di monitorare il mondo dei jihadisti sul web. La vittima si chiama Haruna Yukawa. Il Site riferisce di un video dove il secondo ostaggio, Kenji Goto Jogo, mostra l'immagine dell'esecuzione e implora per la sua vita presentando le nuove richieste dell'Isis.
Mentre la Francia aumenta a dismisura i controlli interni e le spese per l’antiterrorismo dopo il massacro di Parigi, il mondo ha paura. Perché la paura è l’essenza del terrorismo.
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia