(ASI) Lettere in Redazione. Forza Nuova prosegue la battaglia contro le centrali biogas mettendo in guardia sugli effetti collaterali negativi per agricoltura e allevamento che ne derivano. "Il biogas non ha niente a che fare con l'ecologia e con il rilancio economico, è solo una bolla speculativa spinta da incentivi anomali per le energie rinnovabili come è già stato per il fotovoltaico" afferma Davide Ditommaso, responsabile di FN.
"Sappiamo che diversi agricoltori, ormai esasperati da un lavoro privo di redditività, per motivi di sopravvivenza hanno già dato ascolto alle sirene propagandistiche dei costruttori di centrali. Ma ogni fenomeno per essere compreso a fondo va analizzato in chiave di effetti conseguenziali e collaterali nel breve e nel lungo termine. Per questo siamo certi che il biogas sia una falsa opportunità e generi effetti devastanti sia per gli agricoltori che per gli allevatori, come da conferme di diversi operatori del settore.
Per la produzione di energia da biogas è necessario infatti introdurre nei digestori grandi quantità di alimenti nobili come mais, sorgo ed altri tipi di cereali.
I quantitativi quotidiani richiesti sono talmente elevati da sottrarre centinaia di ettari di queste coltivazioni all'utilizzo zootecnico ordinario. Di conseguenza si verranno a creare forti spinte sui mercati borsistici italiani delle quotazioni di queste materie prime, con un forte innalzamento degli affitti dei terreni agricoli che possono arrivare al raddoppio.
Vista la carenza di materia prima le aziende saranno costrette a rivolgersi all'estero con costi altissimi legati al trasporto, senza considerare i controlli sanitari approssimativi ai confini.
L' aumento dei costi della materia prima non farà che aggravare ulteriormente la situazione del comparto che soffre il reperimento di liquidità a causa dei noti problemi con un sistema bancario paralizzante, mentre sempre più spesso i commercianti cerealicoli pretendono pagamenti alla consegna.
Ci saranno altresì gravi difficoltà per rientrare nei piani di spandimento liquami regionali per le aziende zootecniche, visto che molti terreni sanno dedicati allo spargimento del digestato delle centrali.
Con gli aumenti generalizzati dei costi di produzione è naturale che si giungerà all'aumento dei prezzi anche per il consumatore finale.
In tutto questo scenario va considerata anche la grande quantità di acqua necessaria alle irrigazioni delle colture interessate, considerato che ci troviamo a fare i conti con un clima sempre più siccitoso.
Siamo davvero sicuri di volere impegnare grandi risorse idriche per un alimento che viene gettato in un digestore?
FN ritiene che le rinnovabili da incentivare siano tutte quelle che non sottraggono superficie coltivabile come l'eolico, la geotermia e il fotovoltaico su tetto, e che siano destinate principalmente all'autoconsumo al fine di sfavorire il mercato speculativo.
Da sempre FN considera agricoltura e allevamento settori strategici dal grandissimo potenziale, sia in termini occupazionali che economici, specie in una regione a forte vocazione rurale come le Marche.
La politica regionale deve tornare privilegiare questo settore favorendone lo sviluppo, tutelando la produzione locale, garantendo accesso ai finanziamenti, snellendo la burocrazia ed accogliendo le istanze finora ignorate di imprenditori e lavoratori del comparto.
Al tempo stesso vanno rigettati palliativi controproducenti che tendano a snaturare la produzione trasformandola da alimentare ad industriale.
Davide Ditommaso
Forza Nuova Marche
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