Tuttavia, ben prima che entrasse in vigore la famigerata riforma Fornero del lavoro, privilegiante l'apprendistato rispetto agli altri contratti, la politica d'assunzione della compagnia è sempre stata su criteri economici. Nel 2012, anno quarto della crisi, è basata solo su quelli.
E' estremamente logico che per entrare a far parte del Tour Operator, i neo – assunti, si facciano tre anni di apprendistato. In questo modo, si potrebbero acquisire le conoscenze necessarie per una permanenza effettiva in azienda, con competenze trasversali. Tutto ciò ovvierebbe anche ad un orario di lavoro molto più lungo del normale (basti chiedere ad un dipendente di Via Uruguay 47), potendoci essere una garanzia di un posto di lavoro a tempo indeterminato. Sarebbe la normalità, se invece, non si sfruttasse anche qui, come in molte alte grandi aziende, il contratto di apprendistato per meri scopi economici, per poi evitare di riassumere il malcapitato.
Difatti, stilando una piccola statistica degli assunti circa tre anni orsono per mezzo del contratto di apprendistato, ai nostri giorni i dipendenti non sono più in servizio in azienda. Essi sono già stati congedati da tempo, alla scadenza del contratto. Al massimo, è stata concessa loro una proroga di due mesi, una sorta di contentino illusorio, che illude il dipendente, sempre nell'auspicio di una riassunzione a tempo indeterminato.
Per giunta, i dipendenti, vengono avvisati del loro congedo con frasi minatorie. Un esempio può essere il seguente: “Egregio Signor, Gentile Signora, ci siamo accorti che in questi tre anni non ha raggiunto le competenze e la velocità necessarie per lavorare in questo gruppo. Ci dispiace”. A questi signori che imputano una mancanza di tal genere, si potrebbe chiedere come mai non sia stato osservato il tutto dopo sei mesi, o massimo un anno, bensì solo dopo tre, alla scadenza del contratto d'apprendistato. Sarebbe bello udire una risposta sensata.
Non molti in Boscolo Travel hanno avuto il coraggio di confessare questo circolo vizioso. Questo è il rischio di una grande azienda. Poteva essere un caso isolato, mentre, la riforma Fornero, potrebbe farne la regola. Riflettiamo.
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia