Personale sanitario, cervelli in fuga tra Sud e Nord del mondo
La società civile presenta le sue raccomandazioni per consolidare l’impegno
che l’Italia ha assunto con l’adesione al Codice di Condotta dell’OMS
(ASI) Roma, Enti, Associazioni, Ordini delle professioni sanitarie e ONG firmatari del Manifesto per il Rafforzamento del Personale Sanitario si sono riuniti oggi a Roma in occasione del seminario Personale sanitario per tutti. Nel corso dell’incontro il Comitato promotore - forte del sostegno delle 70 organizzazioni firmatarie, raggiunto in poco meno di due mesi - ha dichiarato il proprio impegno e la mobilitazione della rete per la diffusione e l’attuazione in Italia del Codice di Condotta per il Reclutamento Internazionale del Personale Sanitario. Il Comitato promotore ha inoltre chiesto lo stesso impegno alle istituzioni italiane con responsabilità di politica sanitaria, formativa, migratoria, del lavoro e di politica estera, a livello nazionale e regionale.
Il Codice di Condotta dell’OMS, emanato nel 2010, mira a evitare che la concorrenza internazionale in materia di “attrazione di personale sanitario” si faccia a spese dei Paesi a risorse più scarse. Nel maggio 2012 l’OMS inizierà il monitoraggio della sua applicazione da parte dei paesi firmatari, tra i quali l’Italia, che aderendo al Codice ha assunto l’impegno di applicarlo a livello nazionale.
Il seminario odierno è stato occasione, per il Comitato Promotore del Manifesto, di offrire la piena disponibilità al Ministero della Salute – in quanto autorità nazionale responsabile di monitorare l’applicazione del Codice in Italia – nel sostenere l’applicazione e il monitoraggio del Codice di Condotta, nella prospettiva dei prossimi appuntamenti internazionali di monitoraggio previsti dall’OMS a maggio 2012 e maggio 2015. In particolare sono state identificate quattro priorità di lavoro:
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Sostenere il monitoraggio e l’applicazione del Codice di Condotta in Italia, anche attraverso un più attento censimento del personale sanitario formato all’estero e attivo in Italia.
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Promuovere azioni di sensibilizzazione e promozione dei temi sollevati dal Codice di Condotta, anche sulla base dei risultati di progetti di ricerca esistenti e includere i temi dell’intercultura nei programmi di aggiornamento del personale sanitario.
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Promuovere vigorosi programmi di cooperazione internazionale che prevedano anche un ritorno di investimenti italiani verso selezionati Paesi di origine del personale sanitario migrante, in riconoscimento del beneficio che la presenza di questi ultimi in Italia offre al nostro sistema sanitario.
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Sostenere, in Italia, il rafforzamento del personale sanitario - incluso quello formato all’estero - tramite riforme normative che tutelino i professionisti e garantiscano agli utenti l’alta qualità delle cure e dell’assistenza.
Al seminario odierno hanno preso parte rappresentanti di OMS, del Ministero della Salute, della Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, della Direzione Centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo del Ministero dell’Interno, dell’Assessorato Diritto alla Salute della Regione Toscana, Organizzazione Internazionale per le Migrazioni IOM e tanti rappresentanti di Aziende Sanitarie pubbliche, mondo accademico, associazioni di settore e ONG.
Il “Manifesto per il rafforzamento del personale sanitario” è stato lanciato nell’aprile 2012 da un gruppo di organizzazioni impegnate nell’ambito del diritto alla salute, per monitorare l’applicazione del Codice in Italia.
I promotori: AMREF Italia Onlus, Associazione Medici di origine Straniera in Italia-AMSI, Centro Studi di Politica Internazionale-CeSPI, Federazione Nazionale Collegi Infermieri-IPASVI, Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri-FNOMCeO, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale-OISG, Società Italiana di Medicina delle Migrazioni-SIMM.
Relazione del Dottor FAOD AODI
Ringraziamo tutti i membri del comitato promotori di aver pensato e collaborato in questi mesi a questa iniziativa importante a cui abbiamo aderito volentieri perche’ e’ il proseguimento della collabora zione profiqua tra l’amsi ed il fnomceo ,ipasvi e le associazioni mediche che si occupano di immigrazione per iniziare a prevenire la carenza del personale sanitario in italia e cercare di bilanciare l’immigrazione ed emmigrazione del personale sanitario dal sud al nord .Questo gioco di squadra ha funzionato molto bene gia’ nel passato ,ricordiamo il successo nel contrastare la proposta del ddl dei medici spia ,la partecipazione al convegno di messina organizzato dall’ordine dei medici di messina giugno 2011 ed il manifesto della fnomceo ed ordine dei medici di padova .
I medici stranieri sono circa 15.00 di cui ;
il 42 per cento donne
il 58 per cento maschi
12 per cento del totale sono odontoiatri ,1627
Circa 4000 provengono dai paesi musulmani
1200 medici sono tedeschi
869 dalla svizzera
851 greci
758 dal iran
Tanti paesi sono rappresentati da un medico
3.225 medici giovani sotti i 40 anni.
35 mila infermieri
Circa 4000 fisioterapisti
Piu’ di 5000 farmacisti
Pochi psicologi ,ostetrici .
Il 35 per cento dei medici di origine straniera laureato in italia rimane in italia dopo la laurea ,ma tanti non esercitano subito nei loro paesi di origine per il problemma del esame di stato che addirittura alcuni fanno ritorno in italia .
Alcuni dei medici che sono tornati nei loro paesi di origine sono ancora scritti agli ordini e non hanno comunicato la loro sospensioni o cancellazioni per questo devono pagare enpam ed scrizioni all’ordine una volta fatto ritorno in italia .
L’amsi e La collaborazione con la lega araba
Il presidente dell’amsi e’ membro del comitato scientifico del dipartemento della salute della lega araba ,
circa 5000 medici e personale sanitario lasci i paesi arabi ogni anno per cercare altre sistemazione economici migliori. Mancano infermieri e in quasi tutti i paesi arabi ,
mancano medici in qatar ,arabia saudita ,sudan ,libia ecc… qatar per risolvere la questioni e la lingua ha organizzati un ospedale completo con personale sanitario da cuba
Ci sono circa 35 mila medici arabi e nord-africani in francia .
La questione importante ancora non risolta ed e’ il filo comune tra il personale sanitario di origine straniera l’obbliqo di avere la cittadinanza italiana per potere sostenere i concorsi pubblici .
Proposta del Progetto Amsi Oltre l’integrazione al governo Italiano
http://www.amsimed.it/Presentazione%20e%20proposte%20Amsi%202012.pdf