(ASI) "I dati diffusi da Confindustria parlano chiaro: l'export italiano verso gli Stati Uniti sta crollando. È l'effetto diretto dei nuovi dazi imposti dagli USA, che stanno mettendo in ginocchio settori chiave del nostro manifatturiero – dall'automotive all'agroalimentare, dai macchinari alla pelle e calzature. Secondo le stime del Centro Studi di Confindustria, nel medio periodo i dazi di Trump potrebbero ridurre le vendite italiane negli Stati Uniti di oltre 16 miliardi e mezzo di euro.
Eppure, di fronte a un colpo di questa portata, il Governo resta immobile. Sei mesi fa Giorgia Meloni aveva promesso in Parlamento un piano di sostegno da 25 miliardi di euro per le imprese colpite dai dazi americani. Oggi di quel piano si sono perse completamente le tracce. In compenso, nella legge di bilancio appena approvata dal Consiglio dei Ministri, la parola 'dazi' non compare nemmeno una volta. È una grave sottovalutazione della situazione e l'ennesima conferma che, per questa destra, industria e crescita sono temi irrilevanti, relegati in fondo alla scala delle priorità nonostante la produzione industriale sia diminuita per 31 mesi sui 34 di mandato del governo Meloni. Mentre altri paesi europei reagiscono con misure mirate a proteggere il loro tessuto produttivo, il Governo Meloni sceglie di ignorare il problema. Ma senza un intervento deciso per tutelare l'export e la competitività delle nostre imprese, il rischio è una drammatica accelerazione della desertificazione già in atto del sistema industriale nazionale." Lo scrive in una nota Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria nazionale del Pd.



