(ASI) "Napoli - «L’assassinio dei giornalisti a Gaza non è il frutto di un errore tecnico: è un atto voluto, consapevole, mirato a spegnere la voce di chi documenta i crimini di guerra. Colpire Anas Al-Sharif di Al Jazeera e i tanti colleghi uccisi in questi mesi significa colpire la verità stessa.
A Gaza, sotto le bombe e nei mirini dei droni, sono stati uccisi civili, bambini, giornalisti.
La tecnologia dei droni, presentata come “chirurgica” e sicura, si è dimostrata l’opposto: ha reso la guerra più disumana, allontanando chi uccide dalla responsabilità morale e giuridica delle proprie azioni.
Non ci sono alibi, né giustificazioni. Servono strumenti vincolanti a livello internazionale che obblighino alla tutela dei giornalisti e degli operatori dell’informazione nelle zone di guerra, con sanzioni reali per chi li colpisce. L’Italia si faccia promotrice di questa iniziativa in sede ONU ed europea.
Uccidere chi è disarmato e svolge un servizio per la comunità internazionale è un crimine. Sempre. Ovunque». Così in una nota, Sergio Costa, Vicepresidente della Camera dei Deputati.



