(ASI) Roma – “Il governo Meloni ha deciso di chiedere un prestito di 14 miliardi al fondo europeo Safe per finanziare il riarmo italiano nei prossimi cinque anni. Lo ha fatto smentendo se stesso dato che da mesi diceva che non era intenzionato a farlo per l’impatto sui conti pubblici.
Lo ha fatto di nascosto senza nessun annuncio, a dir poco inusuale per una comunicatrice compulsiva come Meloni: evidentemente si rendeva conto che non era una cosa di cui vantarsi e che i cittadini si sarebbero fatti una domanda semplice, cioè ‘chi ripagherà questo debito?’. La risposta che Meloni, madre cristiana, si vergona giustamente di dare è: il riarmo lo pagheranno i nostri figli. Gli italiani, come ovvio, accettano di indebitarsi per cose utili: sanità, scuole e welfare, non certo per finanziare i produttori di armi”. Lo affermano in una nota capigruppo M5S delle Commissioni Difesa e Politiche Ue di Camera e Senato, Arnaldo Lomuti, Bruno Marton, Filippo Scerra e Pietro Lorefice.



