(ASI) Palermo – "A trentatré anni dalla strage di Via D'Amelio è sempre vivo il ricordo di Paolo Borsellino, ma attendiamo ancora la verità sulle stragi del 1992. E non possiamo certo accettare una verità qualsiasi. Le istituzioni si impegnino per non lasciare ombre. Non possiamo arrenderci al fatto che Borsellino, dopo la strage di Capaci, venne isolato anche da molti dei suoi stessi colleghi.
Come ogni anno sarò in Via D'Amelio per ricordare un magistrato scrupoloso che ha saputo contrastare la mafia con la forza del diritto e l'intelligenza di uomo che ha amato la sua terra tanto da sacrificare la propria vita per il riscatto morale e sociale della Sicilia. Paolo Borsellino era una persona positiva, ligia al dovere e che guardava al futuro. Ricordare lui e la sua scorta è un dovere morale". Lo afferma Roberta Schillaci, vice capogruppo del Movimento 5 Stelle all'Assemblea regionale siciliana e segretaria della Commissione regionale Antimafia, che oggi sarà in Via D'Amelio assieme ad una nutrita delegazione di militanti, portavoce e rappresentanti territoriali del Movimento. "Credo che le commemorazioni odierne - riprende Schillaci - debbano necessariamente ricondursi al testamento morale di Paolo Borsellino: la lotta alla mafia – ricorda la deputata citando il magistrato – non va relegata all'opera delle forze dell'ordine e della magistratura, ma deve essere un movimento culturale che coinvolga tutti ed abitui a sentire il fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso, della contiguità, dell'indifferenza e quindi della complicità".



