(ASI) Si riportano gli interventi di Debora Serracchiani, Antonio Misiani e Alessandro Zan. Gli esponenti del PD criticano duramente il Governo Meloni per l’emendamento che prevede l’aumento dei pedaggi autostradali. I parlamentari denunciano l’ambiguità della maggioranza e chiedono il ritiro immediato della misura, definita una “tragicommedia penosa” e un onere ingiusto per i cittadini in partenza per le vacanze.
Pedaggi, Serracchiani (Pd): no a gioco delle tre carte come con accise benzina mai abolite
"Prima 'Il disappunto' di Fdi, poi la rivendicazione di Fdi. Nell'attesa che i Fratelli facciano pace con se stessi, e nel silenzio ormai assordante della Presidente del consiglio, la tassa patriota che prevede l'aumento dei pedaggi autostradali, è ancora lì, viva e vegeta, e pronta ad essere votata. Vorremmo dire alla Presidente del consiglio che non potrà stavolta fare il gioco delle tre carte come con le accise della benzina mai abolite. Può fare solo una cosa: farlo ritirare, e subito. Se poi le serve la copertura finanziaria per degli investimenti sulle infrastrutture che davvero servono agli italiani, la prenda dal ponte sullo stretto o dal protocollo Albania". Così in una nota Debora Serracchiani, componente della segreteria Pd.
Pedaggi, Misiani (Pd): tragicommedia penosa, lo ritirino una volta per tutte
(ASI) “L’emendamento tassa-vacanze che aumenta i pedaggi autostradali è ancora vivo e vegeto. Nella maggioranza di destra tutti fischiettano e nessuno vuole rimanere con il cerino in mano. È una tragicommedia penosa. La facciano finita e lo ritirino una volta per tutte”.Così su X Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria Pd.
Pedaggi, Zan (Pd): emendamento ancora lì, il Governo lo ritiri
(ASI) “Altro che ritirato: l’emendamento che aumenta i pedaggi autostradali è ancora lì. Ancora una volta il Governo Meloni prende in giro gli italiani, annunciando alla stampa che non ci sarà alcun aumento, ma non ritirando nei fatti la misura firmata in commissione. La verità è che litigano fra di loro perché nessuno ci vuole mettere la faccia. E intanto a pagare, come al solito, sono gli italiani costretti a sborsare un ‘pedaggio Meloni’ sulle vacanze. Il tutto mentre si condonano gli evasori e si affossano misure come il salario minimo. Noi continueremo a insistere perché il Governo ritiri immediatamente questo emendamento. Non si finanziano le strade spremendo le cittadine e i cittadini: se cercano risorse, le prendano dal Ponte sullo Stretto, un’opera inutile e costosissima, non dalle tasche degli italiani”. Così in una nota Alessandro Zan, componente della segreteria Pd ed europarlamentare.