(ASI) "La Corte di Cassazione ha sollevato con nettezza "numerosi dubbi di compatibilità con la Costituzione, il diritto internazionale e quello dell'Unione Europea" rispetto al protocollo d'intesa siglato tra il governo italiano e quello albanese per la gestione e il trattenimento dei migranti fuori dal territorio nazionale. Non si tratta di un rilievo tecnico: è un atto d'accusa giuridico che conferma quanto denunciato da mesi.
Ci troviamo davanti all'ennesima prova del carattere autoritario di un governo che agisce in spregio alla legalità costituzionale e ai principi fondamentali del diritto. L'accordo con l'Albania è una mostruosità giuridica e morale: affida la gestione di esseri umani a strutture extraterritoriali, estromettendo la giurisdizione italiana, sottraendo i richiedenti asilo alle garanzie previste dalla nostra Costituzione, e trasformando i diritti fondamentali in concessioni discrezionali.
Il governo Meloni, nel suo cinismo ideologico, non solo criminalizza i migranti, ma attacca frontalmente i cardini della democrazia repubblicana. Siamo di fronte a una strategia di sistematica violazione della Costituzione, che non è più tollerabile. L'articolo 10 della Carta, che tutela il diritto d'asilo, viene ogni giorno stravolto da norme d'emergenza, decreti incostituzionali, accordi opachi come quello con l'Albania. Ci troviamo di fronte a un attacco diretto alla struttura stessa dello Stato di diritto. La propaganda della destra si traduce in norme che instaurano un regime di eccezione permanente, normalizzando l'arbitrio, la disumanità, l'illegalità istituzionale.
La denuncia della Cassazione è un atto gravissimo che non può cadere nel vuoto. Chiediamo l'immediata sospensione del protocollo e il suo deferimento alla Corte Costituzionale. Chiediamo che il Parlamento smetta di essere complice silente di questa deriva e che il Presidente della Repubblica interrompa l'assenso a provvedimenti in palese contrasto con la Costituzione." Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.



