(ASI) "Condanniamo con sdegno quanto accaduto oggi a Lonigo (Vicenza), dove l'europarlamentare Cristina Guarda è stata identificata dai Carabinieri per aver esposto la bandiera palestinese su un terreno agricolo di sua proprietà durante il passaggio del Giro d'Italia. Un gesto assolutamente pacifico, legittimo, compiuto peraltro su suolo privato, è stato trattato come un atto da criminalizzare.
È inaccettabile. È vergognoso. È indegno di una democrazia. Chiediamo pubblicamente al Governo Meloni e al Ministero dell'Interno spiegazioni immediate su questo gravissimo episodio. Chi ha dato disposizione di identificare un'europarlamentare per aver espresso una posizione politica e morale di solidarietà al popolo palestinese? Siamo forse arrivati al punto in cui chi manifesta per la pace e i diritti umani viene schedato e perseguito? Non accettiamo silenzi né ipocrisie. Questo fatto non può passare sotto silenzio: è un attacco diretto alla libertà di espressione, al diritto di dissenso, alla legittimità stessa del messaggio di giustizia e di pace. Esprimiamo piena e convinta solidarietà a Cristina Guarda e a tutte le persone che, lungo le tappe del Giro, stanno portando sulle strade italiane un grido di verità, di umanità e di giustizia: Palestina libera Alzare la bandiera palestinese è un atto di coscienza. Tentare di farla sparire è un atto di censura". Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.



