"Il presidente Sergio Mattarella oggi ha ribadito l'importanza dell'articolo 3 della Costituzione che deve essere sempre il nostro faro
. C'è ancora molta strada da fare e l'articolo 3 dimostra che questa piazza è dalla parte giusta della storia, noi siamo dalla parte giusta della storia perché vogliamo che le cittadine e i cittadini abbiano gli stessi diritti, mentre la destra è dalla parte sbagliata perché giurano ipocritamente sulla Costituzione e poi una volta al governo la calpestano.
La destra vuole dividerci. Vuole che ciascuno di noi resti sola o solo quando veniamo discriminati sul posto di lavoro, quando facciamo coming out e veniamo cacciati dalla famiglia, quando subiamo violenze e aggressioni per strada, quando le famiglie arcobaleno e le loro figlie e i loro figli subiscono un marchio di infamia per la crudeltà di una politica che è sorda e toglie diritti. Giorgia Meloni si fa i selfie con Orban non solo per simpatia personale ma perché c'è un disegno politico.
Sarò a Budapest il 28 giugno perché non possiamo accettare che i pride siano vietati in Europa e la prossima mossa di Giorgia Meloni, dopo il DL sicurezza che attacca i diritti di manifestare, dopo gli attacchi alla magistratura, dopo il bavaglio alla stampa, sarà vietare i pride. Dobbiamo fermare questa deriva.
Quello di oggi è un abbraccio collettivo, un abbraccio di lotta. Se libertà è diventata una parola radicale, allora noi saremo radicali, le nostre azioni saranno radicali. Perché la libertà non si arresta. Non si spegne. Non si negozia. La comunità è la nostra forza".
Lo ha affermato Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria del Partito Democratico ed europarlamentare, nel suo intervento in occasione della manifestazione organizzata a Roma da associazioni e realtà appartenenti a "La strada dei diritti" per la Giornata internazionale contro l'omolesbobitransfobia.


