(ASI)"Esprimiamo apprezzamento per la ferma e lucida risposta del gruppo musicale Patagarri alle accuse infondate di antisemitismo sollevate in seguito alla loro esibizione al Concerto del Primo Maggio.
La loro scelta artistica, pur provocatoria, è stata un legittimo atto di denuncia contro l'occupazione e il massacro dei civili palestinesi e non ha nulla a che vedere con l'antisemitismo. In un momento in cui le voci critiche verso le politiche del governo israeliano vengono sistematicamente tacciate di antisemitismo, i Patagarri hanno avuto il coraggio di ribadire che la solidarietà al popolo palestinese non è odio, ma un dovere morale e politico. La loro scelta artistica, seppur provocatoria, è stata un grido di libertà e giustizia, non un attacco alla cultura ebraica. È inaccettabile che esponenti politici tentino in queste ore di strumentalizzare un episodio di solidarietà internazionale e distorcere il significato di una presa di posizione del tutto legittima. Rivendicare la libertà e l'autodeterminazione della Palestina è una battaglia di civiltà che attraversa il mondo intero, incluse importanti componenti della stessa comunità ebraica internazionale. Pertanto esprimiamo solidarietà ai Patagarri e a tutte quelle voci libere che, in Italia e nel mondo, non si piegano né all'ipocrisia né alla censura.di chi si riempie la bocca di diritti umani solo quando sono funzionali agli interessi geopolitici delle potenze occidentali". Lo dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale e co-Segretario della Federazione romana di Rifondazione Comunista.



