(ASI) "Invece di fare debiti fuori dal patto di stabilità per acquistare armi, dovremmo farli investendo sui giovani molti dei quali dopo aver avuto una formazione (per la quale lo Stato e le famiglie hanno investito molti soldi) se ne vanno a lavorare in altri Paesi.
Oggi un ragazzo laureato è destinato in Italia a passare anni ad essere sottopagato in tirocini e stage infiniti o con contratti precari o a lavorare in cooperativa dedite allo sfruttamento. Poi in Italia la raccomandazione spesso sostituisce la meritocrazia. L’eterna precarietà non gli permette di programmare la propria vita e tantomeno di mettere su famiglia, incidendo fortemente sulla natalità e aggravando ancor di più la sostenibilità del sistema Paese. E’ un circolo vizioso che si deve rompere. Prima di pensare a far giungere nuovi emigrati non qualificati dovremmo investire per tenere in Italia gli oltre 100.000 giovani qualificati che ogni anno se ne vanno. Di questo non sento mai parlare. L’Italia indirizzi le risorse a un piano che risolva queste criticità e non alle armi!" Così in una nota Stefano Valdegamberi, Presidente del Gruppo Misto della Regione Veneto.