(ASI) "La crisi e le politiche d'austerità hanno colpito al cuore tutto questo e i nostri antichi punti di forza non riescono più a funzionare. Il dramma è che la classe politica che per decenni ha governato la Basilicata, non sembra che fosse stata realmente consapevole del baratro in cui la regione stava sprofondando. Come l'orchestra sul Titanic, si è continuato a ripetere concetti e termini che nulla avevano a che fare con le preoccupazioni della vita collettiva. Come se nulla fosse accaduto.
Il territorio ha urgente bisogno di un piano di rinascita senza il quale è impensabile uscire dalle acque basse in cui è incagliato, ha bisogno di ritrovarsi in un nuovo modello di sviluppo per ritrovare fiducia nel futuro, ciò può avvenire solo se c'è Fede".
E' quanto ha affermato il Segretario Provinciale dell'Ugl Matera, Pino Giordano prendendo parte al I° incontro con testimoni di speranza dal tema 'Se non siamo alla Ricerca dell'essenziale allora cosa cerchiamo?' organizzato dalla Diocesi di Tursi-Lagonegro Parrocchie di Policoro (MT) presso la sala Convegni del Centro Giovanile Padre Minozzi di Policoro (MT),
"In una sala gremita all'inverosimile, su gradito invito l'Ugl Matera non ha inteso far venir meno del suo contributo alla presenza di: Don Giuseppe Gazzaneo, Parroco di Policoro, Don Elia Carrai, Rettore della Chiesa Rettoria di San Giovannino dei Cavalieri in Firenze nonché Docente di Teologia Fondamentale presso la Facoltà Teologica dell'Italia centrale, Ing. Laura Montemurro, membro dell'Ufficio Tecnico Diocesano Tursi-Lagonegro e S.E. Mons. Vincenzo Orofino, Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro. Forti sono state le parole d'introduzione di Don Gazzaneo, ha evidenziato problematiche che chiedono di essere affrontate con particolare cura e che si sintetizzano in tre sfide: spirituale, educativa e culturale ritenendo opportuno, in questo primo incontro, fermarsi a riflettere sulla sfida culturale e dove, ne seguirà un secondo sulla sfida educativa nel mese di maggio p.v.. Come Ugl Matera – dice Giordano – abbiamo apprezzato gli interventi di Don Carrai e di Montemurro. Preziose le parole del Vescovo Orofino che, incoraggiano a continuare il cammino, affinché i lavoratori, le famiglie, le nostre comunità e ogni singola persona, nel bel clima dell'unità e della comunione, possa maturare nella fede, una fede accolta, pensata, e pertanto coniugata con la vita di tutti i giorni. Quando la fede è interamente pensata allora si manifesta come mentalità diffusa e diventa criterio di giudizio dei fatti e delle circostanze della vita: una fede che non diventa cultura – ha concluso il Vescovo - come ci ha insegnato San Giovanni Paolo II, è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta".
"L'Ugl Matera ha colto gradevolmente l'invito per l'evento, ha contribuito all'opportunità di riflessione di approfondimento culturale nella prospettiva di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del lavoro come elemento essenziale nella vita sociale e personale. Tutto ciò è possibile – continua Giordano – se si ha Fede. Alla base di questa iniziativa dal titolo 'se non siamo alla Ricerca dell'essenziale allora cosa cerchiamo?' c'è la convinzione dell'Ugl che soltanto attraverso un cambiamento culturale sarà possibile riconoscere il valore del lavoro in tutte le sue forme, inclusa la formazione continua e la promozione delle competenze. Questo processo è fondamentale per affrontare le sfide future come l'automazione, la globalizzazione e i cambiamenti nel mercato del lavoro, garantendo che i lavoratori siano adeguatamente preparati, supportati e accompagnati dalla Fede. Questo primo incontro perfettamente voluto e organizzato da S.E. Mons. Orofino e da Don Gazzaneo, è di alta riflessione nel mondo lavorativo poiché a parere dell'Ugl Matera intende porsi come un'opportunità di incontro tra sindacati, istituzioni, Chiese e imprese per contribuire in modo concreto e propositivo al superamento di un'ideologia che contrappone sicurezza sul lavoro, capitale e impiego, al fine di promuovere un paradigma culturale fondato anche sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Guardiamo al futuro avendo sempre Fede, con entusiasmo, pronti a nuove sfide e opportunità, l'Ugl nasce da una tradizione sindacale che ha sempre abbinato all'impegno sociale un'attenzione alla cultura e alla Fede. A tal proposito piace rammentare che il 20 gennaio 23 la camicia, intrisa di sangue, che il giudice Rosario Livatino, primo magistrato beato nella storia della Chiesa, indossava quando fu trucidato, per mano della mafia, il 21 settembre 1990 a Agrigento, la reliquia arrivò nella sede confederale dell'Ugl a Roma in pellegrinaggio, prima della celebrazione conclusiva nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Tale giorno fù particolare per la nostra organizzazione sindacale: ospitare la reliquia del beato martire Livatino - sottolinea Giordano - ha un altissimo valore simbolico, sia in termini religiosi e spirituali che civili. È la riconoscenza che anche un sindacato, un corpo intermedio, vuole tributare a un uomo che ha coniugato fede e rigore nelle indagini. Un uomo che ha pagato con la vita la sua coerenza. Per noi sono valori esemplari, che devono essere divulgati e che abbiamo fortemente voluto e onorato con quella giornata. Quel Peregrinatio - conclude Giordano - non coinvolgeva solo chi lottava facendolo ancora quotidianamente contro la mafia, come le Chiese, le forze dell'ordine, la magistratura, le istituzioni: coinvolge tutti noi cittadini per creare una mentalità che costruisca il bene comune, e ciò si può fare veramente se si ha Fede".