(ASI) "L'iniziativa di Nicola Porro finalizzata a rilanciare la petizione di CasaPound per l'eliminazione dei finanziamenti pubblici all'ANPI dimostra che la destra italiana non ha nulla da condividere con la destra liberale che esiste e governa in molti paesi europei. Gira e rigira, anche quella che afferma di essersi affrancata dal fascismo o di non aver mai condiviso tale ideologia, continua a propinarci un'idea di società incompatibile con i valori democratici e di civiltà.
Basti pensare alla tesi della sostituzione etnica, alla fobia nei confronti dei migranti e dei diversi, all'idea di legare la cittadinanza allo ius sanguinis, al disprezzo per i diritti civili. Non è un caso che tale destra veda come il fumo negli occhi quei valori costituzionali di libertà, giustizia sociale e partecipazione democratica che sono il frutto della lotta antifascista e di quel patto sociale e politico tra le forze che guidarono fino alla vittoria tale lotta. D'altronde quei valori sono sempre stati osteggiati da una parte dell'establishment dal dopoguerra ad oggi, inquinando la vita politica del Paese con atti eversivi, prima con i vari tentativi di colpi di stato e in seguito con lo stragismo. Non ci meravigliamo che oggi l'obiettivo sia l'ANPI, da sempre depositaria dei valori della Resistenza e dell'Antifascismo e che oggi rappresenta un rinnovato punto di riferimento in un paese allo sbando e in profonda decadenza politica e morale. Un Paese che subisce una pesante involuzione democratica anche a causa di una classe politica debole che si è allontanata da tempo da quei valori che dovrebbero rappresentare la nostra religione civile. Non ci meravigliamo che personaggi come Nicola Porro facciano proprie, senza alcun pudore, iniziative disgustose come quella dei fascisti del terzo millennio. Credo che la migliore risposta da dare a questi gruppuscoli di estrema destra, che in una società civile e democratica non dovrebbero neanche esistere, e ai loro epigoni sia la mobilitazione di tutte le forze sane e democratiche, non solo per far quadrato intorno all'ANPI, ma anche per ricacciare nella marginalità politica i residui di un passato orrendo che provano a riemergere dal ventre molle del Paese".È quanto dichiara in una nota Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista.