(ASI) Roma - "Torna la peste suina africana negli allevamenti, torna l'emergenza, non sanitaria bensì produttiva. E Tornano gli abbattimenti in massa. La 'colpa' della diffusione del virus viene ancora data in grandissima parte ai selvatici, ai cinghiali, sebbene, dopo averne ammazzati migliaia, di cui pochi quelli effettivamente risultati positivi, nulla sia cambiato.
Soldi pubblici spesi poco e male per le misure di prevenzione, recinzioni, la biosicurezza. Ora, di nuovo, anche per uccidere i suini negli allevamenti." afferma in una nota Eleonora Evi deputata del Partito Democratico.
"Grazie alle immagini girate dal team investigativo di Food for Profit e al lavoro costante di Giulia Innocenzi, sappiamo che chi sta facendo gli "abbattimenti" dice di usare pratiche meno cruente come il gas, sebbene sia terrificante anche questa morte, e invece, filmati con un drone, vediamo l'uso della pinza elettrica. Ecco il "made in Italy".
Che sia giunto il momento di fermarsi e riflettere, come ho scritto nella interrogazione che ho appena depositato, se, alla luce del fallimento della gestione dell'emergenza PSA sancito dai dati, il governo non ritenga sia urgente mettere in discussione il modello di produzione di cibo basato sul confinamento di massa di milioni di animali, migliaia all'interno di singoli capannoni, esposti a condizioni di densità estreme e stress psicofisico, vittime e vettori di agenti patogeni anche letali e favorire, rapidamente, una transizione verso produzioni e consumi diversi a beneficio di salute, ambiente, clima, animali e anche del giusto guadagno per chi lavora in questo settore, schiacciato oggi da prezzi sempre più bassi. Fare altro, fare in modo diverso, chiudere con questo orrore e sfruttamento, si può e si deve fare." conclude la deputata.