(ASI) "È l'alba del giorno dopo, quella che vede abolito l'abuso d'ufficio e compiuto un passo in avanti verso una Giustizia meno forcaiola con una vera deflazione di processi, senza esito. Come precisato ieri dalla Lega, in aula alla Camera, nel 2021 sono stati aperti 4.745 procedimenti per abuso di cui 4.121, l'85%, archiviati dai pubblici ministeri. In dibattimento sono arrivati 513 procedimenti con il magro risultato di 18 condanne. Negli ultimi due anni la media è 8 denunce archiviate su 10, con le ultime due ancora in pendenza.
Non sono solo costi per il sistema giudiziario ma danni prodotti a cittadini onesti che nessuno risarcirà mai più. Mesi ed anni di gogna mediatica per il presunto autore del reato, cui si aggiunge la possibilità di dimissioni o di sospensione dell'incarico pubblico con le immaginabili ricadute sulla vita famigliare e professionale. La norma, approvata assieme ad altre importanti novità, non a caso, è stata accolta positivamente dalla maggioranza degli amministratori pubblici di ogni appartenenza. Dispiace che l'opposizione abbia continuato, fino al voto finale di ieri alla Camera, a mantenere una posizione di contrarietà attraverso motivazioni davvero futili. Questo atto infatti non impedirà di perseguire i pubblici ufficiali e gli amministratori pubblici infedeli. Il provvedimento licenziato dalla Camera con 199 voti favorevoli risponde all'indispensabile esigenza di una Giustizia più giusta e garantista ma capace allo stesso tempo di sviluppare accertamenti penali attraverso moderni mezzi pervasivi, maggiormente in grado di svelare i più complessi fatti criminosi senza bisogno di ricorrere come accadeva, ad un reato 'spia' come l'abuso d'ufficio che tale era ormai ritenuto anche dagli operatori giudiziari". Così in una nota il senatore della Lega, Manfredi Potenti, membro della Commissione Giustizia a Palazzo Madama.