(ASI) Roma - “Parlando della situazione della libertà di stampa in Italia, Giorgia Meloni ha inanellato una serie di falsità e di omissioni che non sono degni di un presidente del consiglio. Capitolo 1: par condicio. È falso che la delibera votata in vigilanza quest'anno sia uguale a quella di cinque anni fa, perché la norma sui talk show e sulle trasmissioni di approfondimento - il cosiddetto "lodo Fazzolari" - è stata introdotta dalla destra, e diversamente da ciò che dice Meloni se la sono votata solo loro.
Capitolo 2: la vendita di Agi. Come fa chi governa il Paese a dire di non saperne nulla quando se ne parla su tutti i giornali e quando a essere coinvolto è un parlamentare della sua maggioranza, Antonio Angelucci, già editore di un giornale che vede alla direzione l'ex portavoce proprio di Giorgia Meloni, nonché ex direttore di Agi, vale a dire Mario Sechi? Capitolo 3: il carcere per i giornalisti. A quanto ci risulta il senatore Berrino milita in Fratelli d'Italia. Suggeriamo a Meloni di sfogliare gli emendamenti al ddl sulla diffamazione per vedere da chi arrivava una simile proposta. Di cosa si lamenta dunque Giorgia Meloni se c'è chi, in Italia e all'estero, guarda con preoccupazione alla situazione della libertà dei media nel nostro Paese, se la prima a diffondere fake news per coprire gli attacchi della sua maggioranza alla stampa è proprio chi lo governa?". Così in una nota gli esponenti M5S in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto, Dolores Bevilacqua e Anna Laura Orrico.
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