(ASI)"Rinascita Universitaria è oggi presente all'inaugurazione dell'Anno Accademico 2012/2013 per manifestare, in presenza del Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca On. Francesco Profumo, dissenso nei confronti di una sorda nonchè ambigua politica nel campo universitario, mancante di una linea volta ad investire con orgoglio sul potenziale, sulla voglia di sapere e di costruire di un'intera generazione".
Un duro incipit quello di Rinascita Universitaria, sigla studentesca dell'Ateneo di Perugia, in prima linea nel tutelare e valorizzare l'ambiente universitario e giovanile.
Secondo RU il Governo tecnico, acclamato da più parti come 'salvatore' del Paese, non ha ancora delineato un piano di rilancio del mondo dei giovani, oggi più che mai afflitto da problemi quali disoccupazione, lavoro precario, scarse possibilità di costruire un solido futuro.
"Le nuove generazioni - secondo RU - dovrebbero essere considerate esempio dall'attuale classe dirigente, slancio e tensione per quella futura, invece di essere liquidate con parole come bamboccioni e sfigati".
L'università torni ad essere ciò che fu nella sua ora migliore, il principio motore della storia europea sosteneva Ortega y Gasset. Purtroppo tagli allo studio e alla ricerca, servizi qualitativamente non paragonabili alle tasse esose imposte agli studenti e alle loro famiglie, privano l'Università del suo ruolo centrale nella formazione e nella crescita dei cittadini.
Emblematico il taglio delle borse di studio previsto nella manovra del dicembre 2011. In quell'occasione Rinascita poté compiere una sua piccola, ma significativa rivoluzione:
"Rinascita Universitaria ha portato in delibera (al Consiglio di Amministrazione d'Ateneo) una mozione che prevede la ridestinazione del tesoretto studentesco a beneficio delle borse di studio per studenti meritevoli ed a basso reddito. Cinquanta nuove borse da mille euro". In effetti altri sono gli sprechi da eliminare, come il denaro sperperato ogni anno da sigle politiche per iniziative di carattere prettamente partitico e certo non di interesse generale. Conclude Rinascita: "In un mondo, una società civile disorientata e sfiduciata, in cerca di facili esaltazioni e mitizzazzioni, noi nel silenzio prepariamo una nuova Rinascita, questo vuol dire essere esempio".