(ASI) In controtendenza rispetto all’andamento generale cala il valore aggiunto solo in agricoltura per effetto e dell’impatto dei cambiamenti climatici e dell’aumento dei costi di produzione.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla stima preliminare del Pil dell’ Istat nel terzo trimestre del 2023 con la variazione congiunturale che è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Il moltiplicarsi di eventi estremi ha tagliato i raccolti con crolli della produzione che vanno – sottolinea la Coldiretti - dal 63% delle pere al 12% per la vendemmia. I cambiamenti climatici – sottolinea la Coldiretti – impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Un obiettivo che – continua Coldiretti – richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm, ma per l’adattamento climatico – conclude Coldiretti – è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr.