(ASI) Roma - “Questo decreto esprime tutta l’inadeguatezza del governo nell’affrontare il tema della sicurezza sul lavoro. Critichiamo tale testo sia nel metodo sia nel merito.
Per quanto riguarda il metodo, da un lato esso è arrivato blindato, quindi, come al solito, non abbiamo potuto discutere i nostri emendamenti. Peraltro, a tratti la maggioranza in commissione non aveva nemmeno i numeri, tant’è che il presidente Rizzetto ha chiesto una pausa tecnica. Nel merito, in teoria si tratta di un provvedimento che avrebbe dovuto predisporre delle misure per prevenire infortuni e decessi sul lavoro dovuti alle temperature troppo alte, ma in realtà l’articolato è talmente esiguo che è totalmente inutile e deludente. Penso ad esempio agli enormi rischi a cui sono sottoposte alcune categorie di lavoratori, come stagionali e rider. Su questo ci aspettiamo che gli impegni presi a parole in commissione vengano rispettati”. Lo ha detto il deputato del M5S, Dario Carotenuto, in Aula alla Camera durante la discussione generale del decreto Caldo.
“Ci è stato chiesto di trasformare alcuni emendamenti in ordini del giorno - ha ripreso - e lo faremo contando in una piena approvazione, senza modifiche che annacquino ancor di più il valore di un Odg che di per sé non ha carattere vincolante. Noi, ad esempio, pensiamo che anche il lavoro agile avrebbe dovuto essere valorizzato come strumento per mettere in sicurezza i lavoratori, invece su questo neanche una parola. La sicurezza sul lavoro viene sottovalutata sempre e anche in questo provvedimento: basta leggere il blando art. 3, dove i ministri garantiscono la convocazione delle parti sociali per fare delle intese volte all’attuazione del d.lgs. 81/2008 a tutela dei lavoratori esposti alle emergenze climatiche. Non è più il tempo dei meri protocolli, i dati sugli infortuni sul lavoro sono un bollettino di guerra: tre persone al giorno escono di casa e non tornano più”.
“Al posto che chiacchierare sulla sicurezza sul lavoro nei tavoli ministeriali, perché non si inserisce una patente a punti che premi e incentivi le aziende virtuose? Perché non si investe sulla tecnologia della sicurezza? La salute e la sicurezza devono venire prima del profitto. È evidente che per mettere in sicurezza i lavoratori ci vuole altro, serve una strategia nazionale che manca completamente. E servono un’altra maggioranza e un altro governo” ha concluso Carotenuto.