(ASI) “Quando nel 1982 fu ucciso il generale Dalla Chiesa qualcuno scrisse: qui è morta la speranza dei palermitani onesti. E ancora oggi degli immemori finti tutori della legalità pensano che quella frase fotografi la realtà.
Invece, proprio grazie all’esempio di Dalla Chiesa, e non senza altri sacrifici dolorossimi di uomini e donne dello Stato, la Repubblica ha ottenuto storici successi nella lotta alla mafia. I Riina e i Provenzano hanno finito i loro giorni in carcere. Matteo Messina Denaro è finalmente dietro le sbarre. Non è un caso che questi risultati siano frutto dell’impegno delle forze di polizia e in particolare in alcuni casi del Ros dei carabinieri, guidato per anni da persone come Mori, forgiato nei reparti speciali antiterrorismo, fondati e guidati dal generale Dalla Chiesa. Che non ebbe sempre il sostegno indispensabile e pagó con la vita la sua dedizione alla Patria. Ricordo ancora con commozione la visita che feci, giovane Sottosegretario agli Interni, alla compagnia dei Carabinieri di Corleone, dove campeggia una foto del giovane capitano Dalla Chiesa, che operò in quelle zone già con il ‘gruppo squadriglie’ dal 1949, con un coraggio che rinnovó in tutte le sue successive missioni in Sicilia, da ufficiale dell’Arma - storico un suo rapporto sulla mafia del 1971, quando era comandante provinciale a Palermo - e poi da Prefetto. Il seme della legalità piantato da Dalla Chiesa ha dato i suoi frutti. La speranza ha vinto e i criminali, che pure ancora devono essere totalmente sradicati, non hanno la forza e la baldanza di anni in cui hanno insanguinato l’Italia con la loro ferocia. Dalla Chiesa ha vinto e rendiamo oggi onore a un grande eroe italiano, a un grande generale, lui sì, che ha scritto la storia d’Italia.”. Lo dichiara in una nota,il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato.