(ASI) Roma - "Ad ogni giornata di audizioni sulle pdl del centrodestra per abolire o smantellare l'abuso d'ufficio, da parte degli esperti arrivano sonore bocciature per governo e maggioranza".
Lo affermano i deputati M5S in commissione Giustizia alla Camera Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho, Valentina D'Orso e Carla Giuliano.
"Oggi autorevoli magistrati - proseguono - hanno sottolineato come dall'abolizione dell'abuso d'ufficio scaturirebbe un indebolimento del nostro sistema di contrasto al malaffare. Non sarebbero più reato dei comportamenti gravi che caratterizzano le organizzazioni criminali, non solo nel Mezzogiorno ma in tutta Italia.
Queste condotte talvolta sono reati spia mentre in altri casi sono il fine ultimo dell'attività delle mafie, che è il condizionamento delle pubbliche amministrazione per alimentare i propri affari. Ancora, è stato sottolineato nuovamente che cancellando l'abuso d'ufficio l'Italia si troverebbe in aperta violazione di norme internazionali a cui giustamente ci siamo vincolati, e incorrerebbe in procedure d'infrazione, con gravi conseguenze sanzionatorie e d'immagine. I magistrati hanno fatto notare alla commissione che abolendo il reato, l'Italia si accorgerebbe rapidamente di avere un grave vuoto normativo che andrebbe immediatamente colmato.
Per scongiurare il possibile pericolo di una 'burocrazia del non fare' e della 'paura della firma', si determinerebbe un crescendo di esposizione dei cittadini a possibili abusi di pubblici ufficiali infedeli. Infine - concludono - anche oggi gli esperti hanno ribadito che l’attuale formulazione dell'abuso d’ufficio, voluta dal governo Conte II, elimina qualsiasi possibile intromissione dell’azione giudiziaria nella sfera riservata alla discrezionalità