(ASI) «Il parlamento europeo ha approvato definitivamente le nuove misure vincolanti per contrastare il gender pay gap. Il divario salariale verrà sanzionato e il contrasto alla discriminazione varrà per tutti: una nuova stagione per i diritti delle lavoratrici sia in ambito pubblico, sin in quello privato.
L'Italia, invece, si dimostra purtroppo in controtendenza, trasformando in facoltativi tutti quegli strumenti in grado di agevolare l'occupazione delle donne. In tal senso, nel nuovo codice appalti emerge tutta l'ambiguità di un governo che non perde occasione di penalizzare i diritti delle lavoratrici trasformando un obbligo in semplice facoltà. L'obbligo delle clausole sociali nei bandi di gara è scomparso, perciò non ci sarà nessun vantaggio per le aziende nel favorire l'occupazione delle categorie meno tutelate. I meccanismi di premialità sono una conquista che va mantenuta». Così in una nota l'onorevole Chiara Gribaudo, vice presidente del Pd.