(ASI) “Preoccupa l’impatto che potrebbe avere, a livello globale e soprattutto sull’Italia, l’ondata di licenziamenti delle Big Tech. Migliaia di dipendenti delle società americane che lavorano nel nostro Paese rischiano di perdere il posto e questo potrebbe avere degli effetti significativi sul piano della tenuta sociale”.
Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale UGL, in merito all’ondata di licenziamenti da parte dei giganti tecnologici statunitensi. “Negli ultimi anni è mancata l’attenzione al tema della digitalizzazione – ha proseguito – In tal senso, è opportuno investire nella ricerca e nell’innovazione puntando sulla formazione, sulla valorizzazione delle competenze e sull’adeguamento delle professionalità. Una partita che si intreccia con il Pnrr, pertanto, occorre avviare una profonda opera di semplificazione e di sburocratizzazione e, al contempo, mettere in campo strategie e misure a medio e lungo termine in grado di accompagnare la rivoluzione tecnologica. Come UGL auspichiamo la convocazione di un tavolo per discutere di una riforma strutturale delle politiche attive del lavoro diretta a favorire la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati”.