(ASI) Roma – “In queste ore la maggioranza piange lacrime di coccodrillo dopo la conferma dello sciopero dei benzinai per il 25 e 26 gennaio.
Eppure a darsi la vanga sui piedi è stata in primis la premier Meloni, che nella sua inconsistente legge di Bilancio ha voluto ostinatamente porre fine al taglio sulle accise, dichiarando che preferiva aiutare gli italiani in altro modo. Come non si è capito, visto che i soldi stanziati per il caro-bollette basteranno sì e no fino a marzo. Sta di fatto che già dai primi giorni del nuovo anno la maggioranza si è accorta che sui carburanti ha preso una cantonata: tariffe di diesel e benzina alle stelle, comparti trasportistici in tilt, famiglie e imprese sulle barricate, prezzi di tutti i beni in aumento. Una Caporetto conclamata. Non paghi, Meloni e banda hanno deciso di scagliarsi contro i distributori colpevolizzandoli di una speculazione in realtà inesistente, e questo “j’accuse” è stato messo nero su bianco con un’altra cantonata, vale a dire il vergognoso Dl Trasparenza. Anche qui l’esecutivo è stato poi costretto a fare l’ennesima retromarcia e ad alleggerire le sanzioni surreali e invereconde di un decreto scritto coi piedi e inutile. Nonostante questo però, i benzinai – lavoratori onesti scambiati per burattini dal trio Meloni-Urso-Salvini – hanno confermato lo sciopero. La cronaca dell’ultimo mese è la certificazione concreta del pasticcio colossale di una squadra di governo testarda e dannatamente inconcludente. Peccato che a farne le spese siano, come sempre accaduto dal 25 settembre in avanti, le fasce più deboli della popolazione”. Così in una nota i deputati M5s in comm. Trasporti Antonino Iaria, Luciano Cantone, Roberto Traversi e Giorgio Fede.