(ASI) "Quella di Giorgia Meloni è stata una vita all’insegna della semplicità. Una storia che fa capire come si possa partire da un comitato di quartiere, da una sede di partito, da un’organizzazione studentesca, e piano piano arrivare a Palazzo Chigi.
Un segnale importante che rivivifica la nostra democrazia dopo anni in cui sembrava che se non eri uomo potente legato alle consorterie non potevi conquistare dal basso posizioni di comando. Che governo sarà? Intanto è un governo eletto dai cittadini, una democrazia finalmente compiuta col voto del 25 settembre dopo anni di commissariamento". E' quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia intervenendo ad Agorà.
Rispondendo sulla presunta scarsità numerica della presenza femminile nel governo e sulla marginalità dei dicasteri affidati alle donne, Rampelli precisa: “Il fatto rivoluzionario per eccellenza è Giorgia Meloni, che è capo del governo ed è donna. Una svolta che è destinata a essere emulata perché non si cambia con le parole ma con i fatti. La sinistra ha messo sulla strada delle pari opportunità troppe manifestazioni e altrettante parole, noi con questo atto dirompente cambieremo marcia".
"La famiglia – ha proseguito Rampelli- rispondendo alla definizione del ministero Famiglia, Natalità e Pari opportunità - è il primo ammortizzatore sociale di uno Stato maturo. Le pari opportunità integrate alle politiche per la natalità sono garanzia affinché le donne possano realizzarsi nella società senza rinunciare alla loro centralità nella famiglia. Se la famiglia è in equilibrio e lo Stato l’assiste ci guadagna anche la donna”.
Anche sul termine ‘sovranità’, al centro di polemiche, chiarisce: “La parola viene usata anche a sinistra e all’estero dove non è bannata come deriva autarchica. In Francia c’è il ministero per la Sovranità alimentare e il ministero per la sovranità industriale. E la Francia non è governata da Le Pen ma da un progressista come Macron. È solo qui che si assiste a demonizzazioni perfino idiomatiche. L’Italia è la nazione delle eccellenze che devono essere difese. Per decenni i governi italiani duravano 8 mesi e con i nostri ministri che ruotavano l’Europa ha fatto circonvenzione d’incapace”.
“Il primo atto del governo - ha concluso Rampelli – sarà, immagino, sul caro energia. Sono contento che ci sia stata collaborazione tra Draghi e Meloni, una lezione di stile. Purtroppo gli sforzi e i sacrifici, direi anche l’impeto finale di Draghi per contenere il prezzo del gas in Europa non sono andati a destinazione, se non in parte. Il presidente Meloni dovrà proseguire questa azione e il terreno degli interessi tedeschi è assai scivoloso”.