(ASI) Roma - “È obiettivamente difficile, quasi impossibile, pensare che il via libera allo Ius scholae promosso dal Pd, come ha affermato monsignor Gian Carlo Perego, possa mai portare a ‘più sicurezza sociale’.
Nel rispetto dei differenti ruoli e delle diverse competenze, al presidente della commissione CEI che si occupa di immigrazione e capo della fondazione Migrantes è doveroso ricordare che l’Italia sotto questo aspetto è già esempio di democrazia, civiltà e accoglienza, essendo il Paese Ue che concede più cittadinanze. Quanto proposto dalla sinistra purtroppo non è, come sostiene Perego, una maggiore partecipazione, bensì una cittadinanza senza esami o controlli, nei fatti anche alle pericolose baby gang che purtroppo da tempo occupano le pagine della cronaca a livello locale e nazionale. Non solo: nessun adulto straniero legato ai minorenni con nuova cittadinanza sarebbe più espellibile. Ai giovani stranieri che frequentano le scuole italiane, in materia di partecipazione, sono già per fortuna oggi garantiti tutti i diritti di qualunque altro studente. E paradossalmente, nel provvedimento che propone il Pd non viene neppure interpellato io minore, il suo parere non conta, perché per lui decidono gli adulti, nemmeno entrambi i genitori. Questo sarebbe rendere la persona più partecipe? La buona politica, la buona amministrazione e il buon governo richiedono cautela, non slogan della sinistra. La sicurezza non si garantisce regalando la cittadinanza, una scelta fondamentale che si può e si deve fare al compimento del 18esimo anno di età. Oggi le priorità del Paese reale, con la crisi delle imprese, del lavoro e famiglie in difficoltà, sono altre”. Così in una nota il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso.