(ASI) Una comunità ignorata e una decisione che potrebbe portare a conseguenze devastanti per il Comune di Piombino e a danni ambientali irreparabili.
Questo sono le ripercussioni dettate dalla scelta del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, di ospitare nel porto di Piombino un enorme rigassificatore, il Golar Tundra, ovvero un impianto che permette di riportare un fluido dallo stato fisico liquido a quello aeriforme.
L’intento dell’impianto è quello di velocizzare l’affrancamento dell’Italia dalla dipendenza energetica della Russia sfruttando il piano nazionale del governo Draghi, anche se la scelta risulta essere precaria al raggiungimento dell’autonomia energetica. La scelta di collocarlo nell’aria di Piombino sarebbe dovuta ai vantaggi dei fondali, che raggiungono i 20 metri di altezza.
Secondo il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, questa collocazione rappresenta giustamente un elemento di grande preoccupazione sotto un profilo di sicurezza, sicurezza che non è stata valutata e considerata prima di arrivare a questa essenziale decisione.
“La città di Piombino, già in crisi economica per via della crisi siderurgica, sta faticosamente creando le condizioni per una diversificazione economica e per un rilancio economico, sociale e anche turistico”.
Queste sono le parole del sindaco che testimoniano la necessità di evitare questa terribile collocazione del Golar Tundra. Né lui né i cittadini di Piombino sono stati interpellati per questa scelta promossa dal Presidente Eugenio Giani, il quale ha programmato questa manovra senza una stima delle catastrofiche conseguenze del rigassificatore.
Il mancato percorso dialogico da parte del governo con le istituzioni locali ha portato a numerose problematiche che si sarebbero potute evitare valutando diligentemente le ripercussioni specifiche nel territorio di Piombino e nei comuni limitrofi, anche loro soggetti ai danni.
Da qui nasce il rimprovero costruttivo che il sindaco Ferrari ha rivolto al Presidente Regionale Eugenio Giani durante il dibattito ai microfoni di Agenzia Stampa Italia, in cui è stata descritta la precarietà della scelta del Presidente il quale: “a differenza di altri governatori che sono stati attenti a tutelare i propri territori a cercare soluzioni che fossero in linea con le esigenze dei territori che rappresentano, invece dal primo giorno in cuisi è iniziato aparlare di Piombino ha candidatoapertamente la città ad ospitare quellanave noncurante di quelli che sarannole problematiche che poi sirifletteranno sull'economia sullasicurezza sull'ambiente di Piombino”.
La decisione del sindaco e di tutta Piombino di rifiutare la nave nel porto, non sarebbe dunque legata a una motivazione egoistica e priva di un fine, ma appunto per una questione molto più fondamentale e rilevante, considerando che questa scelta condizionerebbe inevitabilmente e irrimediabilmente il futuro della città e dei suoi abitanti.
Se ne parlerà nuovamente al consiglio comunale di venerdì 1 luglio, richiesto dalla comunità di Piombino con la speranza di far cambiare idea al governo nazionale e chiarire realmente le devastanti problematiche che stanno venendo appositamente tralasciate.
Tommaso Maiorca - Agenzia Stampa Italia
Per vedere l'intervista fatta da ASI al Sindaco di Piombino, Francesco Ferrari..