(ASI)) "Dopo due anni di pandemia tiriamo le somme. Dovevano salvare la scuola e invece ci troviamo con milioni di banchi a rotelle monoposto e centinaia di milioni sperperati che hanno di fatto reso felici innanzitutto le aziende produttrici senza però arginare in modo strutturale e radicale il problema virus”.
Lo sostiene in merito alla situazione scolastica attuale Laura Scalfi, membro della Direzione Nazionale di Azione con delega alla scuola. E non solo. Dopo le spese inutili e ridicole per la prevenzione a rotelle, arriva in questi giorni la beffa con il Decreto Riaperture e le presunte attività di supporto all’Istituzione scolastica destinate ai docenti che hanno deciso di contrastare la diffusione del virus non vaccinandosi”, incalza Scalfi che prosegue, “il ritorno alla normalità per la scuola sarebbe dovuto corrispondere a un aumento del numero di insegnanti di ruolo, regolarizzando i molti precari e dotando le scuole di spazi a norma e in sicurezza. Solo a Roma, nostra capitale, a settembre più di 3.000 studenti rischieranno di restare senza classe. L’assurdità è che in molti istituti gli spazi ci sarebbero anche, ma sono stati resi magazzini provvisori per sedie e banchi di vecchia generazione, o anche per i famosi scrittoi a rotelle firmati cinque stelle. Questo periodo -conclude Scalfi- ha senza dubbio accentuato l’educational disparity nell’accesso a un’adeguata formazione e rischia di avere ricadute drammatiche in prospettiva futura. Con la ‘crisi scolastica’ per esempio il numero dei NEET è aumentato tanto che nel giro di due anni si è passati dal 22.1% al 23.3%. Questi sono dati che ci invitano a riflettere sullo stato in cui versa il nostro sistema scolastico e sulle forti ripercussioni che abbiamo sul mercato del lavoro, e che continueremo ad avere sempre più se non si promuoveranno politiche che mettano in atto le riforme che servono: basta, a livello ministeriale, avere il coraggio di realizzarle per una maggiore efficacia e qualità dell’istruzione e degli apprendimenti”.