(ASI) Roma - “Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato demagogicamente della possibilità che l’Ue debba fare “una scelta tra la pace e i condizionatori accesi”, qualora si concretizzasse l’ipotesi di rinunciare alle forniture energetiche russe nell’ambito del quadro sanzionatorio posto in essere in reazione alla guerra in Ucraina.
In realtà non si tratta di certo di rinunciare ai nostri comfort in favore della pace, tutti saremo pronti a farlo, ma bensì di rinunciare all’energia di cui il sistema industriale italiano necessita per essere produttivo, per avere qualche chance in più di fermare la guerra. Antonio Martino, il nostro Presidente onorario, pochi giorni prima della sua scomparsa disse a proposito del gas russo in un’intervista: come possiamo mettere le sanzioni su ciò che ci serve per vivere? E noi oggi rinnoviamo questa domanda al Governo e aggiungiamo: siete certi che questa scelta fermerebbe la guerra? Voi non dovreste servire il popolo italiano? Noi intanto restiamo increduli dinanzi alla demagogica semplificazione del presidente Draghi che dovrebbe scusarsi con gli Italiani.” Così Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman Institute.