(ASI) “In occasione del 40esimo anniversario della morte del maresciallo Alfredo Agosta, assassinato per mano mafiosa, si è tenuto un concerto in sua memoria al teatro Massimo Bellini. Il tutto è stato intercalato dalla drammatizzazione di testi che hanno permesso di cogliere emotivamente la coerente fermezza di chi fa della giustizia, della legalità, della sicurezza la ragione del proprio mandato.
Durante il racconto della dinamica nella quale il delitto si è consumato, ovvero del coraggio del maresciallo Agosta, consapevole che la sua ora fosse giunta, a braccia aperte ed a protezione anche dei presenti, avanzando di due tre passi verso i suoi sicari, ha richiamato alla mente l’immagine di don Pino Puglisi che trovandosi davanti i suoi aguzzini disse: “Vi stavo aspettando…”. Eventi come questo ci permettono di ribadire il nostro impegno contro ogni forma di criminalità e a commemorare uomini coraggiosi che hanno sacrificato la loro vita per la legalità. Ringrazio, quindi, la Presidente, Vincenza Bifera, dell’Associazione Antimafia Alfredo Agosta, per l’invito esteso anche all’on Deidda, venuto dalla Sardegna a presenziare, nonché i figli Antonio e Giuseppe che, da anni, si fanno promotori della lotta alla mafia incontrando i giovani studenti catanesi nelle scuole.
A 40 anni dall’uccisione del Maresciallo Agosta, a 30 anni dalle stragi di Via D’Amelio e Capaci e di altri eroi della nostra terra di Sicilia cos’è cambiato? Non assistiamo più a stragi, almeno fino ad oggi, ma la presenza mafiosa si manifesta, come qualcuno diceva, nella “mentalità”, nella “cultura mafiosa”, che non è precipuamente siciliana, tanto da non avere confini geografici…in Italia sicuramente! La mafia non spara: oscura fa in modo che soggetti scomodi ed azioni ad essi collegati, altrettanto indesiderate, non appaiano, non si divulghino. Allora, come possiamo combatterla? E se usassimo armi improprie, oscurandola mediaticamente? Facciamo un corretto uso dei social; lavoriamo a ridurre la dispersione scolastica; ridimensioniamo i diplomifici; usiamo parole edificanti mediaticamente, soprattutto in articoli e comunicati, anche rinunciando a qualche euro in più…; potenziamo la cittadinanza attiva e digitale; stimoliamo la conoscenza dello Statuto Regionale Siciliano e della Costituzione; facciamo educazione finanziaria e all’imprenditoria giovanile; controlliamo il traffico di esseri umani. Educhiamo alla giustizia!”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, capogruppo nella Commissione bicamerale per le questioni regionali.