Nursing Up, rinnovo contratto Sanità: incarichi analoghi a quelli dei professionisti medici per le professioni infermieristiche

nursingupp1(ASI) Roma - Ecco le nuove ipotesi, messe sul tavolo dall’Aran, nel corso dell’ultima riunione contrattuale, in merito agli incarichi di funzione del personale dell’area sanitaria. Entriamo nei dettagli di ciò che è accaduto nel corso dell’ultima riunione.

L’ARAN ha ipotizzato  finalmente, l’attribuzione, al personale area sanitaria e funzionari (infermieri , altri professionisti ex D/Ds etc.)  neo assunto, e a quello non destinatario di un altro incarico, di un incarico automatico, di livello base.

Stiamo parlando degli incarichi analoghi a quelli già attribuiti ai professionisti medici, da noi richiesti per le professioni infermieristiche e quelle sanitarie.

Successivamente, dopo almeno 5 anni, e nel rispetto di specifici limiti, tale personale potrebbe accedere agli altri incarichi, ovviamente con criteri differenti rispetto a quello di base,  sia di tipo organizzativo che professionale, con collocazione in area media ed elevata complessità. Tra questi incarichi rientrerebbero quelli di specialista e di esperto di cui alla precedente tornata contrattuale.

E’ stata ipotizzata poi dall’ARAN, ma anche qui mancano ulteriori approfondimenti scritti per noi necessari, una ipotesi di apertura degli “incarichi base” di funzione, anche al restante personale, ma questa volta con differenti criteri di attribuzione (selezione, anzianità, programmazione aziendale ecc. )

Non sappiamo se questa richiesta sia stata portata all’attenzione dell’ARAN da parte di altri sindacati, ma possiamo supporre che ciò possa essere accaduto.

In ogni caso, necessitano approfondimenti su questa eventuale ipotesi. Nello specifico bisognerebbe verificare, laddove l’effetto concreto di questa innovazione dovesse essere quello di diluire le già scarse risorse disponibili, che essa non si presti a vessare lo scopo.

Insomma, nulla questio a certe aperture, ma per noi la tematica va studiata, per capire se questa nuova ipotesi possa o meno mettere in discussione l’obiettivo di una oggettiva valorizzazione delle professionalità collocate nell’area sanitaria.

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