(ASI) La scorsa settimana si sono svolte le assemblee sindacali negli stabilimenti Tti - Trasformatori tabacco Italia - dell’Alto Tevere, dalle quali è emerso un forte senso di preoccupazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori per il futuro del proprio posto di lavoro.
“A metà dicembre, senza nessun preavviso, abbiamo appresso che la Tti aveva perso la collaborazione decennale con la Japan tobacco Italia – scrive in una nota la Flai Cgil dell'Umbria - Infatti, la stessa multinazionale ha dichiarato ufficialmente che intende acquistare tabacco italiano, incrementando il quantitativo di mille tonnellate, ma che per quanto concerne la trasformazione dello stesso si appoggerà su Deltafina e non più su Tti. Come Flai Cgil – prosegue il sindacato - chiediamo di sapere perché una realtà virtuosa come quella di Città di Castello ha perso una commessa così importante e perché, se all’orizzonte c’era questa eventualità, la dirigenza non abbia affrontato per tempo il problema”.
Il sindacato rimarca infatti che negli incontri con il settore tabacchicolo quello che emergeva era una “forte e legittima preoccupazione” riguardo al “prezzo del tabacco”, anche alla luce dei rincari delle materie prime, ma “mai è stata sollevata la questione della trasformazione”.
“Sappiamo bene – continua la Flai Cgil dell'Umbria - che i rincari generano problemi alla filiera del tabacco in Alto Tevere, a partire dall’occupazione diretta, e per questo è stato attivato un tavolo di confronto a livello nazionale tra organizzazioni sindacali, Jti e Deltafina, con lo spirito di trovare soluzioni di salvaguardia occupazionale e di tenuta del settore. Intanto, si chiuda l’accordo per la produzione di tabacco, garantendo giornate di lavoro per la prossima campagna”.
Per quanto riguarda la trasformazione, preso atto che almeno per il prossimo anno non sarà più a Città di Castello, la Flai Cgil chiede “garanzie occupazionali e prospettive future”. “Questo si può fare solo aprendo dei tavoli di trattativa – insiste il sindacato – e il nostro unico obiettivo sarà quello di difendere gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori. Ad oggi questo è quello che possiamo fare e pretendere, altro sarebbe solo illudere i dipendenti”.
Dunque, la Flai Cgil chiede l’apertura di un tavolo con le istituzioni a tutti i livelli, con le associazioni datoriali, le aziende del comparto dell’Alto Tevere e tutti i soggetti coinvolti, per approfondire il tema della filiera del tabacco, con lo spirito di creare le condizioni per “continuare una storia secolare fatta di sacrifici, sviluppo, emancipazione e lotte. Lotte – conclude la Flai Cgil - che da sempre si sono caratterizzate per essere libere e democratiche, senza ricatti o minacce”.