(ASI) Sì, il governo Draghi, che non nasce dall'esito delle ultime elezioni politiche, va, con ogni mezzo democraticico, fermato! Vanno bloccati tutti i provvedimenti incostituzionali adottati da un esecutivo che ha creato il caos. Basti vedere cosa è accaduto di recente con la gestione dei tracciamenti e, poi, questa mattina, con la riapertura delle scuole.
Non si è voluto ascoltare, da una parte, l'appello di illustri costituzionalisti e, dall'altra, quello di molti presidi che chiedevano il rinvio della ripresa delle lezioni in presenza e la Didattica a Distanza. Né ci si è voluto far carico delle loro preoccupazioni per il pericolo della contagiosità e i rischi legati alla diffusione del virus nelle aule scolastiche.
Confusione, impreparazione, disorganizzazione, incapacità, paura, sfiducia: è il clima che si respira attualmente nell'Italia colpita dal Covid-19. Una deriva negativa, che gli italiani non meritano assolutamente. Tanto meno sono disposti a sopportare oltre. Lo dimostrano le numerose e partecipate manifestazioni ed iniziative organizzate in tutto il Paese e che denunciano la deriva autoritaria del governo Draghi.
Per questi seri motivi è tempo che il Signor Draghi e i suoi accoliti vengano messi democraticamente in minoranza in Parlamento. Lega e M5S possono farlo bocciando il Decreto alla Camera e in Senato. Prendano esempio dai partiti francesi di opposizione, che nell'Assemblée National hanno bloccato l'obbligo vaccinale, tanto che ieri, tramite il portavoce Gabriel Attal, il governo ha comunicato che il trattamento sanitario non sarà imposto [Adnkronos, 9/1/2021].
Altrimenti, Draghi e i partiti che lo sostengono passeranno alla storia come coloro che dal Dopoguerra ad oggi hanno conculcato la libertà ai cittadini e diviso gli italiani. Primati negativi che sarà difficile dimenticare nella memoria dei nostri connazionali. Siamo certi che, quando finalmente nel 2023 il popolo potrà riprendersi col voto la sua sovranità, non dimenticheranno chi è stato artefice di tutto questo.
In fondo, cosa dovevamo aspettarci da un esperto economista prestato alla politica e da un ministro della Salute laureato in Scienze Politiche? Il governo delle migliori competenze?
Totò, con una battuta, avrebe risposto: "Ma mi faccia il piacere, se ne vada...". Quando invece, senso dello Stato e di appartenenza, sovranità, socialità, solidarietà ed unità nazionale sono i valori che dovrebbero ispirare l'agire saggio del buon padre di famiglia per tutti coloro che sono chiamati a ricoprire cariche istituzionali. Motivo per cui è arrivato il momento che i "draghi ed affini" se ne vadono via e, state tranquilli, gli italiani non li rimpiangieranno affatto! Anzi, della preannunciata conferenza di oggi pomeriggio in stile monocratico, con tanto di possibile ulteriore applauso finale, possiamo assolutamento farne a meno.