(ASI) Roma - Dehors di bar e ristoranti, pertinenze esterne degli ospedali, spiagge, parchi e aree gioco; monumenti pubblici, arene, impianti sportivi, banchine di attesa dei treni e fermate degli autobus ‘smoking free’. 



E' l'obiettivo di un disegno di legge presentato in Senato da Giuseppe Auddino al centro della conferenza stampa “Una legge per creare nuovi spazi liberi da fumo, tutelare la salute e la libertà dei cittadini anche all'aperto”.

Alla conferenza, organizzata insieme a Stefano Consonni, responsabile della campagna contro il fumo passivo, dell’Associazione IDeal, think tank milanese, hanno partecipato il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato Mariolina Castellone, la presidente della Commissione Igiene e Sanità Annamaria Parente e il senatore Eugenio Comincini, insieme al responsabile di Pneumologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori Roberto Boffi, Giulia Veronesi e Donatella Barus della Fondazione Umberto Veronesi e la presidente Sitab Maria Sofia Cattaruzza.

Un disegno di legge bipartisan firmato da oltre 60 senatori intenzionati a garantire il diritto di tutti di respirare la “propria aria”, non inquinata dal fumo passivo.

"Lavoro da oltre un anno alla creazione di spazi all'aperto 'smoking free' - spiega Auddino - e si sono interessati colleghi di tante forze politiche sensibili al tema. Si tratta di fare un passo avanti per tutelare la salute di tutti normando il fumo all’aperto, sigarette, tabacco, sigarette elettroniche. Ci sono molti studi che spiegano i danni drammatici del fumo passivo e bisogna iniziare a garantire chi si ritrova oggi a dover respirare il fumo del vicino mangiando fuori o aspettando l’autobus. La scienza va ascoltata e ci dice che il fumo passivo all’aperto è pericoloso, le concentrazioni di PM10 sono all’attenzione dei media ma non ci si occupa del PM7 e del PM1 che fanno danni altrettanto gravi. In questo quadro, la politica deve dare l’indirizzo, deve essere lungimirante. Non si tratta di fare una crociata contro i fumatori ma di garantire chi ha scelto di non fumare. E’ quindi è indispensabile intervenire”.

Un passo avanti fondamentale, gli ha fatto eco la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato Maria Domenica Castellone, componente della Commissione Igiene e Sanità, “che, da ricercatrice oncologica, non potevo non appoggiare firmando questo disegno di legge. Il fumo è causa di malattie e decessi: il primo fattore rischio di malattie croniche non trasmissibili e di morti evitabili, basti considerare che ogni anno nel mondo muoiono 8 milioni di persone per tabagismo e 1,2 milioni per fumo passivo. La nostra salute è strettamente correlata  all’ambiente in cui viviamo e le normative anti fumo vanno costantemente aggiornate. I decessi sono ancora troppi e tante società e comitati scientifici, tra cui il comitato nazionale di bioetica, sollecitano governo e parlamento ad estendere il divieto di fumo agli spazi aperti più frequentati come le pertinenze di luoghi di aggregazione, di reparti ospedalieri e spiagge. Gli stessi spazi inseriti in questo disegno di legge. Molti Paesi si stanno muovendo in questa direzione. La Svezia punta a diventare smoking free nel 2025. Piccoli grandi passi per arrivare a una società smoking free. Passi che oggi iniziamo a fare anche noi”.

Questo, ha concluso Sileri, “è un ddl che andrebbe calendarizzato il prima possibile. L’Italia ha bisogno di una legge del genere come esempio per i più giovani e anche come esempio per gli altri Paesi europei. È una legge che appoggerò perché limitare il fumo di sigaretta in spazi aperti può riprodurre gli effetti del divieto nei luoghi di lavoro. Ed è ampiamente dimostrato che nei luoghi di lavoro dove non si fuma si ha una doppia chance di far smettere chi lo fa abitualmente. Vietare il fumo negli spazi aperti servirà a chi non fuma e aiuterà anche chi fuma a smettere. Perché accanto ai 100 morti al giorno che ci sono a causa dei tumori ai polmoni ci sono tantissime complicanze che i medici affrontano in pazienti fumatori. Per questo è fondamentale intervenire e farlo al più presto”.

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